Tuesday, 14 December 2010

Son venuti dal fiume, non c'era la luna...

E' attraverso questa canzone dei Gang che molti anni fa ho conosciuto la figura di Chico Mendes, di cui domani ricorre il 66esimo compleanno, ricorrenza migliore da ricordare rispetto a quella prossima della sua morte, avvenuta il 22 dicembre del 1988.

Chico Mendes non era un eroe, anche se oggi c'è la tendenza a "cheguevarizzarlo", queste sono le parole che ha pronunciato una settimana prima di essere assassinato:

Se (...) minha morte fosse fortalecer nossa luta, até que valeria a pena. Mas a experiência nos ensina o contrário. Então eu quero viver. Ato público e enterro numeroso não salvarão a Amazônia. Quero viver.
Se la mia morte servisse a rendere più forte la nostra lotta varrebbe anche la pena. Ma l'esperienza ci insegna il contrario. quindi voglio vivere. Cerimonie pubbliche e funerali non salveranno l'Amazzonia. Voglio vivere

L'inaspettato successo dell'allieva di Chico,  Marina Silva, capace di raccogliere il 15% dei voti nel primo turno delle presidenziali di quest'anno, praticamente senza un partito e una struttura organizzativa, ha riportato di attualità la questione dell'Amazonia, portando molti ad interrogarsi sul futuro di questa immensa regione. Il governo sta sviluppando alcuni ambiziosi progetti: avevo già parlato dell'immensa idroelettrica che verrà costruita nel Parà, si parla di un giacimento di petrolio pronto da sfruttare nella zona di Tefè, qui vicino e sembra proprio che verrà ripreso il progetto che esiste già dagli anni '70 di una strada trans-amazzonica che colleghi Manaus a Porto Velho, rompendo l'isolamento della città con il sud del paese.
Nello stesso tempo sembra che l'antico problema della deforestazione rallenti - si è passati da 27,8 migliaia di Km quadrati del 2004 ad "appena" 7,5 dell'anno passato - dando luogo ad una serie di iniziative di sfruttamento sostentabile delle ricchezze della maggior foresta del mondo, per ora ancora piccole gocce di acqua nell'immenso mare delle segherie clandestine e dei garimpos, le miniere a cielo aperto che distruggono, inquinano e portano con sè problemi di droga, prostituzione minorile, emigrazioni forzate ecc. Ma le cooperative e le piccole imprese che lavorano la frutta, il pesce, le piante medicinali (quelle che le multinazionali non hanno brevettato durante gli anni '80 con la complicità dei governi, rubandole letteralmente agli abitanti, un po' come se i francesi avessero brevettato la pizza) e quelle cosmetiche stanno spuntando un po' dovunque grazie all'impegno del governo nel sostenere l'economia solidale. Insomma il quadro è ancora preoccupante ma i segnali positivi non mancano.



Riporto un'intervista con l'ex governatore dell'Acre e (lo stato amazzonico in cui è vissuto ed ha lottato Chico Mendes) compagno di lotta di Chico, Jorge Viana, che continene, credo, riflessioni interessanti:

Esiste ancora in Acre l'ideologia che ha portato all'assassinio di Chico Mendes:
- No, è una battaglia che abbiamo vinto. All'epoca abbiamo difeso l'indifendibile: la foresta. Oggi questa idea è ben radicata, anzi si è trasformata in un'idea globale
Quali sono i nemici oggi?
Siamo in un momento in cui dobbiamo preoccuparci delle nostre idee. I nostri avversari siamo noi stessi. L'Amazzonia sta progredendo, siamo in un processo che cresce. 2o anni dopo abbiamo vinto e oggi il rischio che qualcosa possa andare storto dipende solo dalle nostre azioni

A cosa pensa oggi ricordando Chico Mendez?
Una volta un giornalista mi ha fatto la stessa domanda e sono scoppiato a piangere. Era il decimo anniversario della morte. L'eliminazione fisica di una persona non può mai essere giustificata, ma oggi con il suo martirio probabilmente siamo andati ancora più lontani che se fosse vivo. Ma le sue idee sono più vive che mai, e sentiamo molto la sua mancanza.
Vedendo gli indicatori degli ultimi anni, l'Amazzonia è avanzata molto dal punto di vista ambientalista, di rispetto della natura..

- Non sono del tutto d'accordo. Abbiamo introdotto molte riforme ma bisogna fare di più. Il nostro grande successo è aver trasformato il cambiamento in un processo. Ma il processo di cambiamento è nel potere: il Giudiziario, l'Assemblea Legislativa, il Ministero Pubblico, tutte queste istituzioni vivono cambiamenti profondi che stanno realizzandosi naturalmente.

Quale è il punto dunque?
Faccio un esempio: a Sao Paulo abbiamo (quando si riferisce a "noi" significa il PT, il Partido dos Trabalhadores) avuto il governo di Luiza Erundina (ex prefetto di Sao Paulo e figura storica del PT) con Paulo Freire come segretario all'educazione; Paul Singer (famoso economista) alla pianificazione
, Marilena Chauí (filosofa) alla cultura, perchè non ha funzionato in quattro anni? Sicuramente conoscevano benissimo la loro area di lavoro, ma la gestione è un'altra cosa. Io sono stato uno dei pochi che ha fatto un corso di gestione, il cambiamento non è solo una decisione puntuale, è necessaria continuità perchè guadagni forza. La democrazia che abbiamo conquistato è anche contro di noi in alcuni casi. Marina Silva è stata la prima a farsi strada senza antenati o familiari in politica
La sinistra brasiliana, anche oggi nonostante Lula, ha bisogno un processo di cambiamento. Per esempio: il Congresso è totalmente lontano dall'agenda del paese e da quello che la gente vuole. Perde tempo in questioni che alla gente non interessano minimamente.
Il Brasile sta perdendo una finestra che il mondo ha aperto: quella dell'agrobusiness e dell'ambiente. Qui dobbiamo aumentare la produttività e proteggere la foresta. Dopo 20 anni senza Chico è di questo che il Brasile ha bisogno: una grande rivoluzione
Quali sono le prossime mete in Amazzonia?
Occorre fare un lavoro forte nella foresta, ma che non la distrugga. Trasformare la foresta in un affare sostenibile e non il contrario. non credo che l'Amazzonia sarà distrutta ma dobbiamo fare attenzione
, visto che sono già stati fatti disastri. In Europa resta solo il 4% delle foreste originarie, ma cito sempre l'esempio della Finlandia e del Costa Rica che hanno scelto "l'opzione per l'ambiente" (citazione di uno dei principi della Teologia della Liberazione, l'opzione per i Poveri ndr). Non possiamo essere il paese che possiede la maggior area forestale del mondo e partecipa solo per il 3% del mercato. Questo vantaggio deve essere usato: sono contro gli ambientalisti radicali, ma credo che le aree indigene devono continuare ad essere demarcate e che il controllo del governo sta dimostrandosi efficiente. E poi bisogna fare chiarezza su alcuni temi: in qualsiasi casa del mondo esiste un pezzo di amazzonia sotto forma di mobile, ma quando si vede una persona che taglia un albero si pensa che sta distruggendo. Non sempre quel taglio è distruzione se viene fatto con controlli e certificazioni. Sono soluzioni, non problemi: ma oggi chi vuole fare le cose in maniera corretta ha difficoltà, qui dobbiamo intervenire: rendere le cose facili per chi vuole seguire le regole.

Monday, 22 November 2010

Seca

Manaus e l'Amazonas stanno affrontando la maggior secca del secolo, la situazione dei fiumi (che qui sono la spina dorsale dell'economia, in una regione senza strade) è realmente impressionante, i diversi porti della città sono praticamente in secca , ma la situazione peggiore è nei municipi dell'interno, dove davvero la gente sopravvive solo grazie al fiume. Il governo sta mandando aiuti con l'esercito nei municipi più colpiti, per fortuna nell'ultima settimana ha cominciato a piovere un po' e pare che la situazione migliorerà a partire da dicembre.
Manaus è una città isolata nel mezzo della foresta, il suolo non è fertile (strano per essere nella maggior foresta del mondo) quindi non si coltiva nulla, tutto deve essere importato dal resto del Brasile, per la maggior parte via fiume, quindi questa secca ha come riflesso un aumento dei prodotti: la carne e la verdura per esempio sono aumentate tantissimo; il pesce (qui ovviamente consumatissimo) all'inizio si è abbassato perchè i pescatori ne trovavano molto nell'acqua bassa, ma ora è carissimo: Pacu e Jaraqui, le specie più consumate, hanno prezzi più che raddoppiati.

In questo contesto così drammatico, un risvolto positivo è stata la scoperta, in una zona di solito sommersa, di graffiti rupestri di un'epoca tra 3 e 7 mila anni fa. Questo suggerisce che in quella epoca il Rio fosse più basso, ma soprattutto dà un impulso alla ricostruzione della storia dell'Amazonas pre-colombiana, un'epoca che viene costantemente ignorata sia dai libri che dai ricercatori

Punti di vista

Leggo sul giornale in un'intervista con il deputato dell'Amazonas Bosco Saraiva in cui suggerisce alla nuova presidente Dilma Roussef quali sono le priorità per la città di Manaus: mobilità urbana (verissimo), mancanza di energia elettrica (verissimo), sicurezza pubblica (verissimo, soprattutto in questo ultimo periuodo, in cui si assiste a una vera ondata di assalti, una mia amica è stata rapinata due volte nello stesso giorno), ampliamento del porto ecc.
Ad un certo punto, parlando della necessità di risfaltare le principali strade del Distretto Industriale, dice testualmente: "in quanto l'inverno rigoroso si avvicina e distruggerà la vecchia pavimentazione delle strade"...INVERNO RIGOROSO???????????????????????????????????
Ieri mattina alle 08.00 quando sono uscito di casa c'erano 35 gradi.....punti di vista..

Tuesday, 16 November 2010

Dall'Italia, invece... (basta!)

Nessuno mi restituirà questi anni.

Nessuno mi renderà indietro gli ultimi anni, da quando, prossima alla laurea, ero eccitata all'idea di fare il mio lavoro, quello per cui ho studiato, investito tempo, energie, aspettative, in cui i miei hanno investito denaro, per il quale mi hanno appoggiato, sempre.

Invece dopo la laurea ho colto una bellissima opportunità di stage (due mesi a Firenze a spese mie. Grazie a Dio sono socievole e ho molti amici generosi e disponibili)

poi una bellissima opportunità di lavoro sottopagato ma di grande responsabilità! Il mio lavoro, finalmente, davvero quello che voglio fare nella vita.

Tre anni di vera gavetta (sottopagata) e non uno straccio di ammortizzatore sociale una volta perso il lavoro (perso per motivi politici, perso perché le direttive politiche di settore hanno operato tagli su tagli e io sono una delle vittime).

Poi un'altra straordinaria opportunità di tirocinio all'estero. Il mio voto di laurea e la mia esperienza mi sono valse una borsa di studio, l'università mi ha reso indietro qualcosa (l'unica cosa concreta, finora) ma devo ringraziare una mentalità non italiana se ho potuto approfittare a pieno di quell'esperienza (la borsa di studio non mi sarebbe bastata, ma fortunatamente lavoravo in un luogo e con delle persone che danno per scontato che se lavori, devi essere pagato per il tuo lavoro, anche se stai imparando, anche se il lavoro è bello...).

Poi, dannato il mio desiderio di tornare in Italia, di portare la mia esperienza nel mio Paese, dannata la mia fede nel futuro del mio lavoro in Italia, sono tornata, credendo di avere ancora un lavoro, credendo potesse essere un po' meno sottopagato di prima.

Mi sono ritrovata con una casa non in grado di mantenere, viste le prospettive, senza una lira, da un giorno all'altro e nello spazio-tempo di un viaggio in tram con dei curriculum in mano a fare il giro della città.

E dopo 10 anni fuori casa (certo grazie al sostegno, in gran parte, dei miei) mi sono ritrovata a dover avere la maturità di tornare a casa. A 28 anni la decisione matura è stata quella di tornare a casa: per smetterla di far finta di essere indipendente quando non lo ero, non riuscivo ad esserlo, per cercare la mia strada senza pesare troppo e come una ragazzina viziata, cercare il mio lavoro e prima raggiungere l'indipendenza economica, poi goderne le conseguenze.

Un anno e mezzo.

È da un anno e mezzo che ci provo.

E l'ultimo anno e mezzo è stato il peggiore e più faticoso storicamente (e personalmente) parlando di cui abbia memoria.

Certo, i miei nonni che hanno vissuto una guerra, che sanno cos'è la fame, sanno davvero cos'è la miseria, ne hanno viste di peggio.

Ma la generazione che oggi ha tra i 25 e i 35 anni, avrebbe diritto di credere in qualcosa, avrebbe diritto di costruirsi un futuro, avrebbe diritto a vivere dei frutti di quello che gli hanno insegnato (“studia per avere un futuro migliore”) e non dovrebbe essere nutrita per endovena di televisione, adsl, wireless, smartphone, connessione costante, contatti su contatti su contatti... non dovrebbe vivere indignandosi ogni giorno perché chi dovrebbe governarli, chi dovrebbe farsi carico della generazione che in poco tempo dovrebbe prendere le redini del Paese, si rende protagonista di scandali fini a se stessi, di una gravità inaudita e senza l'importanza che la parola “scandalo” poteva avere negli anni Settanta.

Nessuno mi restituirà degli anni persi a indignarmi!

Viviamo senza la prospettiva di una pensione, anzi, con la certezza che l'era della pensione è finita. Della pensione neanche dovremmo preoccuparci. Non dovrebbe importarci NULLA della pensione, di quello che sarà di noi quando avremo 80 anni. Il risultato comunque è lo stesso: alla pensione ci ho ormai rinunciato (ma i contributi continuo a pagarli, quando va bene).

Ho tutta la vita davanti, dovrei pensare a come posso rendermi utile alla collettività ORA.

E non parlo di volontariato: parlo del sacrosanto diritto (e dovere) di pensare a come le mie capacità, sublimate e raffinate da una formazione che mi dovrebbe essere garantita, possano essere utili al mio Paese e al mondo intero.

Il mio Paese per cui pago le tasse, perché credo che sia giusto pagare le tasse: quando vengo pagata, credo sia giusto che una parte del mio guadagno vada in un fondo che garantisce a me e ai miei concittadini di avere accesso a servizi fondamentali quali istruzione, tutela della salute, sicurezza, cultura, arte...

Probabilmente la maggiorparte della gente, dei miei concittadini in particolare (altrove non è così), non metterebbe arte e cultura nei diritti fondamentali.

Questo è gravissimo: non per me, che voglio (pretendo) che cultura e arte mi diano da mangiare, mi permettano di crearmi una famiglia, avere dei figli, poter rendere ai miei genitori tutto quello che mi hanno dato eccetera.

Per tutti: la cultura non è “qualcosa da ricchi”, non è uno sfizio, un priscio che si possono permettere i ricchi.

La cultura è esattamente l'opposto: nobilita l'uomo, lo rende più consapevole, lo fa uscire dall'ignoranza che è la sua rovina. La cultura serve ai poveri, non ai ricchi. Serve agli ignoranti, non ai colti. Quando ne hai un po', ne vuoi sempre di più.

Andare agli Uffizzi, al Colosseo, a sentir leggere la Divina Commedia, a vedere Il lago dei cigni o Pina Bausch, non serve ai ricchi, ai colti, alle élite, serve al popolo! Per questo vedere forse il meglio della danza contemporanea italiana nello studio di Vieni via con me sono il gesto più politico di tutta la trasmissione (e degli ultimi anni).

La danza contemporanea in televisione: la forma d'arte forse più difficile da capire nel medium più accessibile che esiste (perché per noi, oggi, la cosa più difficile da capire è che si può godere di qualcosa anche se non la si capisce subito, anche se no è spiattellata in tutta la sua facilità come un volgarissimo Grande Fratello).

In quell'occasione mi hanno stupito, e confortato, i commenti di coloro che non sono solitamente avvezzi a “queste cose”: commenti entusiastici, spettatori che volevano saperne di più di quella danza prorompente e bellissima. La dimostrazione che non è la gente che vuole merda. Sei tu che scegli di offrire merda, per colazione, pranzo, cena e dolce. E più offri merda, più la gente ingurgiterà merda, si abituerà alla merda, diventerà drogata di merda e non potrà più fare a meno di Uomini e Donne, non concepirà più programmi in cui non ci siano donnine svestite a dire cose inutili e fare stacchetti insignificanti.

Nessuno mi darà indietro gli anni che ho perso sperando di costruirmi un futuro, sperando di non ritrovarmi a 40 anni nella schiera delle “giovani promesse”, sperando di arrivare a 30 con una professionalità riconosciuta, non con un ruolo da dimostrare, costantemente.

Nessuno mi renderà indietro questi anni, anche se avrei chi denunciare, personalmente.

Ci sarebbe a chi dare la colpa.

C'è chi si è reso pubblicamente responsabile di “consigli” come “sposate un uomo ricco” o “siate carine”,

chi posso incolpare di aver perso un lavoro che mi piaceva e credevo potesse crescere,

chi potrei denunciare perché la mia laurea “magistrale” da 110 e lode non serve a un cazzo,

perché ha favorito il mantenimento di una mentalità clientelare e deprofessionalizzante in Italia (il nostro PIU' GRANDE problema) che crede che se si dà la possibilità a un giovane di lavorare (in Italia si è “giovani” fino a 35 anni) non sia indispensabile pagarlo, dato che gli si dà una straordinaria opportunità,

chi posso incolpare del fatto che i miei datori di lavoro non hanno soldi per pagarmi quanto mi è dovuto, e che quindi non me la posso prendere con nessuno e non posso pretendere niente di più di quello che mi viene dato, perché quando lo pretendo e la smetto di accettare lavori sottopagati o totalmente gratuiti ottengo solo la rinuncia a una straordinaria opportunità,

c'è chi posso odiare (e ho tutto il diritto di farlo) perché a 30 anni mi ritrovo ancora a casa dei miei, senza una lira da parte,

perché i miei non si possono permettere una vera vacanza perché hanno deciso di fare tre figli,

perché hanno permesso a tutti e tre di studiare,

perché credevano che sarebbe servito a dar loro un futuro di benessere,

perché io non so quando potrò averli, dei figli,

perché in Italia si è giovani fino a 35 anni, e quindi prima dei 40 ti comporti ancora come un adolescente (e quindi devi faticare anche a trovare chi i figli li vuole).

Nessuno mi renderà indietro questi anni, ma mi sono

STANCATA

30 anni non li ho ancora compiuti.

Voglio vedere, prima di quel momento (cioè SUBITO) e senza ricorrere a un attentato terroristico, perché mi è dovuto, questo Paese che cambia, la mia professionalità riconosciuta, la mia esperienza che conta, voglio vedere un lavoro, delle opportunità (vere opportunità, non uno “stage”), una famiglia.

Voglio vedere la flessibilità come valore e non come precarietà.

Voglio vedere una cazzo di alba, di speranza,

voglio vedere il futuro sui giornali e nei tg,

non gli scandali,

le minorenni,

gli eco-mostri,

gli accordi stato-mafia,

i diritti delle donne, dei gay, degli immigrati calpestati.

I diritti delle minoranze ma anche della maggioranza, i diritti di tutti, calpestati.

Voglio un Paese diverso, migliore, e voglio costruire il mio futuro, qui o altrove, ma lasciando un Paese diverso e migliore per trovare ancora di meglio, non perché qui non è possibile trovare niente.

Sono stanca. Mentre a trentanni non dovrei essere stanca. Di niente. Mai.

Spero che siano tutti stanchi, spero che reality-show e stacchetti inutili, decoder incorporati e vacanze pagate a rate non abbiano ancora rincoglionito completamente una popolazione che ha avuto quello che si merita ma che spero abbia imparato qualcosa...

Friday, 1 October 2010

Elezioni 2010 - Tutto già deciso?

Domenica si vota in Brasile, in un Election-Day che coinvolge quasi tutti i gradi della politica ad eccezione della carica di sindaco: si vota per Senato e Camera Federali e Statali, per i Governatori degli stati e soprattutto per il presidente della repubblica, la competizione più attesa.
Come forse saprete il presidente Lula non può più candidarsi avendo già completato due mandati, ma la sua presenza e il suo carisma nella campagna elettorale sono stati molto presenti, tanto che la candidata designata dal PT Dilma Rousseff è stata attaccata dall'opposizione durante tutta la campagna proprio con l'accusa di essere semplicemente l'ombra di Lula. E' stata una campagna lunga e con toni a volte aspri, a volte più amichevoli, con tre dibattiti televisivi stile americano che in realtà non hanno detto molto, all'insegna del understatement e del politically-correct: molto più "piccanti" le dichiarazioni dei candidati durante i mesi passati, dove non sono mancate offese e bordate.
Per me è stato incredibile vedere come la stampa nella quasi totalità, e soprattutto la potentissima TV Globo, fossero molto chiaramente contro Lula e Dilma e abbiano appoggiato senza mezzi termini il candidato dell'opposizione Josè Serra, con articoli e editoriali molto duri contro il governo. Ma nonostante tutto la gente sembra già averefatto la propria scelta e dopo i primi mesi in cui i sondaggi davano in leggero vantaggio Serra, ora sembra che Dilma possa vincere addirittura al primo turno.
Molto dipenderà da tre fattori:
- Il fattore Sud: la parte più sviluppata e ricca del Brasile tradizionalmente vota contro il PT, considerato un partito di estrema sinistra e con politiche a danno della classe media: Rio Grande Do Sul, Paranà, Santa Catarina, Minas Gerais sono gli stati dove i candidati si sono più impegnati a fare campagna per cercare di convincere la gente alternativamente a non lasciare il paese in mano a una banda di populisti comunisti amici di Chavez oppure mostrando i numeri di crescita economica e di potere di acquisto della classe media negli ultimi anni. Uno dei politici più popolari del sud, il governatore di Minas Gerais Aecio Neves, nipote dell'ex presidente Tancredo Neves, è stato in predicato di essere prima il candidato dell'opposizione, poi il vice di Serra, carica in realtà che mal si adattava al suo ego un po' berlusconiano, ma alla fine è rimasto fuori dai giochi e questo potrebbe rivelarsi un autogol per il PSDB, il partito di opposizione. Negli ultimi giorni la stampa riportava dell'intenzione di Neves di fondare un suo partito.
- Il fattore San Paulo: sarebbe solo una città, ma con i suoi 20 milioni di abitanti è come se fosse uno stato nello stato. Capitale economica e culturale del Brasile, San Paulo è sempre stata feudo del PSDB, tanto che Josè Serra, paulista, è stato prima prefetto (sindaco) e poi governatore della città. Se Serra farà il pieno di voti qui, come sembra, potrebbe avere qualche chance per il secondo turno.
- Il fattore Marina:  questo potrebbe essere il vero ago della bilancia capace di cambiare le cose: la candidata del Partito Verde (PV) Marina Silva, il terzo incomodo. Chiaramente non ha nessuna possibilità di vincere, nè di arrivare al secondo turno, ma saranno decisivi i voti che prenderà al primo turno. All'inizio della campagna la sua percentuale variava dal 2 al 4%, ma gli ultimi sondaggi la danno al 12% (che è già un successo notevole, considerata la crescita in pochi mesi), una percentuale che potrebbe dare fastidio, soprattutto a Dilma: gli elettori di Marina sono infatti principalmente giovani o militanti del PT delusi dalla "borghesizzazione" del partito e dai vari scandali che hanno caratterizzato questi anni di governo.

Vediamo rapidamente chi sono i tre duellanti:

Dilma Rousseff: Nata a Belo Horizonte nel 1947, è figlia dell'avvocato bulgaro Pétar Russév,(poi brasilianizzato in Pedro Rousseff) arrivato in Brasile negli anni 30. Educata in scuole della classe alta, ha cominciato la militanza in movimenti studenteschi che si opponevano alla dittatura, per entrare poi nel COLINA (Comando de Libertação Nacional), un movimento di lotta armata di cui uno dei fondatori era un suo professore di liceo e dove conobbe il primo marito Claudio Galeano. Dopo uno scontro con la polizia, Dilma e Claudio passarono alla clandestinità spostandosi a Rio, dove Dilma incontrò l'avvocato Carlos Franklin Paixão de Araújo, capo del Partito Comunista Brasiliano, che divenne suo compagno di vita per trent'anni e da cui nel 1976 ebbe la sua unica figlia Paula. Carlos promosse la fusione del COLINA con un altro movimento di lotta armata, la Vanguarda Popular Revolucionaria, per dare vita al Vanguarda Armada Revolucionária Palmares (VAR Palmares). La VAR assaltava banche, organizzava scioperi e mise a segno il clamoroso furto della cassaforte dell'ex governatore Ademar De Baros, considerato il simbolo della corruzione. Dilma si fece un nome nell'organizzazione, una delle poche donne ad avere ruoli di direzione, e venne soprannominata Joana d'Arc da subversão (Giovanna d'Arco della sovversione). Nel 1970 viene arrestata e torturata per 22 giorni con elettroshock, percosse e il tremendo "pau de arara" e condannata a 6 anni di carcere e 18 anni di sospensione dei diritti politici. Quando esce dal carcere ha sviluppato una disfunzione alla tiroide e perso 10 chili. Espulsa dall'Uiversità, si iscrive e si laurea in Scienze Economiche ma non riesce a trovare lavoro perchè il suo nome è sempre nella lista dei sovversivi pericolosi.
Con la fine della dittatura riprende l'attività politica legale e col marito rifonda il Partido Democrático Trabalhista (PDT), da cui esce per contrasti nel 2000 per entrare nel PT. Ricopre vari incarichi nel governo del Rio Grande do Sul fino a che, nella sorpresa generale, Lula la sceglie come ministro per l'Energia e le Miniere nel 2002, durante il primo governo (Nel 2002 arriva una compagna con un piccolo computer portatile in mano. Cominciamo a discutere e subito mi resi conto che lei aveva una marcia in più rispetto agli altri che erano lì con lei, perché lei portava con sé la pratica dell’esperienza come Segretaria per le Miniere e per l'Energia di Rio Grande do Sul. Per questo pensai subito: credo di aver già trovato qui una mia ministra." ricorda Lula). Durante il suo mandato Dilma si batte per pesanti investimenti nel campo dell'energia e per questo ha frequenti contrasti con la ministro dell'ambiente Marina Silva, sua rivale in queste elezioni ("Dilma è la persona più democratica del mondo, a patto che si concordi al 100% con lei". dice Marina). Nel 2003 lancia il programma "Luz Para Todos" (Luce per tutti) con l' obiettivo dell'universalizzazione dell'accesso all'energia elettrica e mise al centro le regioni a basso indice di sviluppo umano e le famiglie a basso reddito. Obiettivo del programma era raggiungere entro il 2008 due milioni di famiglie, obiettivo poi non raggiunto. Dopo lo scandalo che coinvolge il PT, accusato di comprare i voti dell'opposizione, Dilma viene scelta, ancora a sorpresa, come  ministro della Casa Civil, una sorta di ministro dell'Interno con funzioni di sottosegretario alla presidenza del consiglio, carica che ha mantenuto fino all'ufficializzazione della candidatura.
Nel 2009 ha rivelato di avere un cancro al sistema linfatico, curato con chemioterapie (ha usato una parrucca per qualche tempo) e oggi completamente guarito.
Famosa per il suo temperamento forte, è accusata di "aver fatto piangere" il presidente dell'azienda statale petrolifera José Sérgio Gabrielli, dopo una scenata al telefono.
Dilma dice di se stessa: "Non è il mio carattere a essere difficile, lo è la mia funzione. Io devo risolvere problemi e conflitti. Non ho un momento di riposo. Non sono criticata perché sono dura, ma perché sono donna. Sono una donna dura, circondata da uomini morbidi".
Ha un blog ufficiale su internet

Punti forti:
  • Gli ottimi risultati economici e sociali del governo
  • Il carisma e la popolarità di Lula di cui si presenta come successore
Punti deboli:
  • Poca esperienza di gestione politicaIl carattere duro e freddo, ben diverso da Lula
  • L'ombra di Lula da cui è difficile smarcarsi

Josè Serra: Nato a San Paolo nel 1952, figlio di un immigrato calabrese analfabeta, Francesco Serra, di Corigliano Calabro (il paese di Gattuso) e di Serafina Chirico, anche lei calabrese. Cresciuto a Mooca, il tradizionale quartiere italiano di San Paolo, ha fatto il fruttivendolo, come il padre, ma grazie ai sacrifici dei genitori ha potuto iscriversi alla facoltà di Ingegneria Civile dove ha conosciuto i movimenti studenteschi, prima iscrivendosi alla JUC (Juventude Universitaria Catolica) e poi a Açao Popular, un movimento di sinistra con l'appoggio del quale fu eletto presidente dell'Unione Nazionale degli Studenti. Appoggiando apertamente il presidente riformatore Joao Goulart, dopo il colpo di stato militare, Serra fu costretto all'esilio, primain Bolivia, poi a Parigi. Tornato clandestino in Brasile cercò di riorganizzare AP ma in seguito all'ondata di arresti si rifugiò in Cile, dove rimase per 8 anni, concludendo gli studi, conoscendo e sposando la psicologa Sylvia Mónica Allende Ledezma (la coppia ha 2 figli) e lavorando come economista nel governo Allende. Dopo il colpo di stato di Pinochet si impegnò per far fuggire molti perseguitati, per questo fu arrestato e condotto nel famigerato Stadio Nacional di Santiago, da dove fu fatto fuggire da un militare, poi fucilato. Serra si rifugia per 8 mesi nell'ambasciata italiana e poi negli USA dove completa il dottorato alla Cornell University. Tornato in Brasile nel 1977, appoggia la carriera politica di Fernando Henrique Cardoso, che aveva conosciuto in Cile, e che sarà negli anni '90 presidente. Membro dell'Assemblea Costituente dell'1988 nella Commissione Tributaria, ha creato l'assicurazione per la disoccupazione (il nostro assegno di disoccupazione),il fondo finanziario per l'aiuto alle zone più povere del brasile (una specie di cassa del Mezzogiorno)  ed ha criticato la Zona Franca di Manaus. Uno dei fondatori del PSDB (Partito Social Democratico Brasiliano), viene eletto deputato federale e poi senatore, tentando però senza successo varie volte l'elezione a sindaco di San Paolo. Nominato ministro delle finanze ha creato il programma "Brasil em Ação", un pacchetto di opere in partnership tra governo centrale e governi statali. Ma è come Ministro della Salute che fa le cose migliori: il programma di lotta all'AIDS è copiato in tutto il mondo e riceve una menzione speciale dall'ONU e inventa il concetto di medicinali generici a basso prezzo e a dispetto dei brevetti internazionali, cosa che gli costa molte critiche a livello internazionale.
Si candida a presidente nel 2002 ma perde contro Lula. Nel 2004 finalmente riesce a essere eletto sindaco di San Paolo e durante il suo mandato si concentra soprattutto sulla riforma del sistema scolastico, una delle sue priorità anche nella campagna presidenziale. Dopo l'annuncio della sua candidatura i vari partiti che appoggiano Serra hanno litigato per un po' prima di scegliere il vice, scelta poi caduta a sopresa sul semisconosciuto deputato di Rio de Janeiro Indio Da Costa
Senza il carisma di Lula, Serra è un politico di stile europeo, molto professionale e competente, il suo problema è troversi a competere con l'eredità dell'uomo più popolare e amato del Brasile. E' stato difficile anche pensare ad una strategia di campagna elettorale, di fronte agli indiscutibili successi del governo. Purtroppo ad un certo punto, forse per disperazione, è stata scelta la via dell'attacco ad personam contro Dilma (Lula è inattaccabile, non se ne può parlare male), una strategia molto discutibile.

Punti forti:
  • Le ottime cose fatte come prefetto di San Paolo nel campo dell'educazione e delle infrastrutture
  • L'esperienza di governo
  • L'appoggio della classe media del sud e di San Paolo
Punti deboli:
  • Mancanza di carisma
  • La difficile battaglia contro la figura carismatica di Lula
  • I successi del governo precedente
Marina Silva: Nata in una palafitta in Acre (uno degli stati dell'Amazonia geografica) nel 1958, una degli undici figli di due seringueros (lavoratori che estraggono il caucciù), ha imparato a leggere e scrivere a 15 anni, quando è andata per la prima volta in una città, per essere curata da un'epatite. Lavorando come donna di servizio si iscrive all'università a Rio Branco (capitale dell'Acre) e si laurea nel 1981 in storia. Conosce Chico Mendes e con lui fonda il sindacato dei lavoratori della gomma. Nel 1988, fu la consigliera più votata nel consiglio comunale di Rio Branco, conquistando l'unico seggio della sinistra in consiglio. Come consigliera fu al centro di polemiche per essersi battuta contro i privilegi dei consiglieri comunali; per questo motivo si guadagnò, allo stesso tempo, molti avversari politici e molto consenso tra la popolazione. Deputata federale nel 1990 e senatrice nel 1994 è diventata uno dei pochi politici competenti e rispettati proveniente dal nord Brasile. Nominata Minisitro dell'Ambiente nel 2003 da Lula, ha mantenuto l'incarico fino al 2008, quando si è dimessa accusando il governo di  mancato sostegno alla sua politica ambientale. Durante il suo periodo al governo è stata costantemente al centro di vari scontri con altri membri, quando gli interessi economici si contrapponevano alla difesa dell'ambiente. Marina Silva denunciò pressioni da parte di Blairo Maggi e di Ivo Cassol, rispettivamente governatori di Mato Grosso e di Rondônia, per rivedere le misure contro i disboscamenti nell'Amazzonia.
Nel 2007 un movimento apartitico di cittadini, denominato "Movimento Marina Silva Presidente", iniziò a sostenere pubblicamente la possibilità di una candidatura di Marina Silva alla presidenza della repubblica. Per questo nel 2009 lascia il PT e annuncia la sua candidatura. Il suo vice è il ricchissimo Guilherme Leal, fondatore e proprietario della casa di cosmetici Natura, 13° uomo più ricco del Brasile.
Marina è la classica candidata alternativa, che piace ai giovani e ai radical chic di sinistra, con moltissima campagna fatta con internet e le reti sociali, ma che non ha i mezzi e l'appeal per poter pensare a nulla più che un buon risultato al primo turno. Ho sentito molti che voteranno Marina al primo turno e Dilma al secondo.

Punti forti:
  • Candidata nuova, fuori dagli schemi della politica tradizionale
  • Può raccogliere i voti degli elettori di sinistra delusi dal PT
  • E' una delle poche del Nord, un bacino di voti piccolo ma significativo
  • Non ha nulla da perdere perchè parte già sconfitta
Punti deboli:
  • Nessuna esperienza ad alto livello
  • Poche risorse e pochissima forza del partito
  • Programma soprattutto concentrato sulle questioni ambientali

Saturday, 25 September 2010

Ritratto

E' passato più di un mese dal mio ultimo scritto, sono successe tante cose qui ed è passata tanta gente....è stato un agosto intenso, ho conosciuto persone che stanno cercando la propria strada nel mondo, da sole o con un compagno\a e in molte di loro ho rivisto i miei primi passi qui a Manaus, ormai 16 anni fa.
Ringrazio Anna,Claudio,Gabriele,Silvia,Fiorella, Jenine per le chiaccherate e per aver diviso un pezzo della loro strada con me.
La fine di agosto ha portato un altro grande cambiamento: ho lasciato Sao Josè per trasferirmi in una stanza in centro: è stata una decisione sofferta e molto molto meditata, ancora adesso fonte di tanti ripensamenti, ma realmente avevo bisogno di avvicinarmi al centro per non passare più ore alle fermate del autobus (cosa che in realtà non è cambiata di molto) e sugli autobus stessi: ho più tempo per scrivere ora e per fare le cose meno di corsa. Dall'altro lato sono lontano dalle persone che amo (torno a Sao Josè ogni fine settimana però) e dal luogo che per me è sempre stato legato alle motivazioni per scegliere di venire qui. Sto ancora "elaborando il lutto" insomma.
Per il resto manca solo una settimana alle elezioni - scriverò qualcosa sulla campagna elettorale sia federale che statale, che raggiunge i livelli beceri che ci sono in Italia - e qui non piove più, il caldo è veramente intenso.
Essendo in una fase molto meditativa mi piaceva pubblicare qui un pensiero che viene attribuito falsamente (chissà perchè) a Charlie Chaplin e che riassume bene questa specie di diamante dai mille lati che è la vita

 Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)… ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca… E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa! La vita e' troppo bella per essere insignificante

Tuesday, 17 August 2010

Agosto brasiliano

In questo mese di ferie europee, qualche appunto in ordine sparso:

> A Rio de Janeiro la polizia, in un' indagine per verificare un caso di corruzione tra secondini, ha scoperto che la prigione di Polinter de Queimados e' letteralmente gestita dagli stessi prigionieri, visto che esiste solo un poliziotto per occuparsi di circa 150 internati.I prigionieri hanno le chiavi delle celle e della porta di ingresso, svolgono il servizio di portineria, le perquisizioni nelle celle e durante le visite dei famigliari. Siccome siamo in Brasile, si corronmpevano a vicenda per avere privilegi come stare in una cella meno affollata. Il ministero della giustizia ha aperto un'inchiesta, ma la vicends meriterebbe anche uno studio di sociologia. Nessuno, infatti, e' mai scappato e considerando che hanno le chiavi...

> L' Istituto di Ricerche Economiche ha divulgato un dato molto interessante: dal 1995 al 2008 la percentuale di persone che vivono in poverta' assoluta (cioe' con meno di meta' salario minimo,circa 50 euro al mese) e' scesa dal 43,4% al 28,8. Il sud del paese, la parte piu' ricca, ha ottenuto il miglior risultato, con una diminuzione dal 34 al 13%.

> La segreteria per l' ambiente di Manaus ha divulgato i dati sulle denuncie presentate da gennaio ad oggi per inquinamento sonoro. Sono state ricevute quasi 2000 denuncie, la maggior parte riguardano suono troppo alto in casa di vicini (e chiunque sia passato per Manaus non stenta a crederlo); al secondo posto bar e locali troppo rumorosi e al terzo...chiese e templi religiosi. E in effetti, chissa' perche', e' realmente un must dei pastori evangelici, sbraitare come pescivendoli.

> Siamo ormai in piena campagna elettorale e ogni giorno la vita dei candidati viene passata ai raggi X. Questa settimana sono usciti i dati sui patrimoni: degli 8 deputati amazonensi eletti al parlamento di Brasilia, 5 hanno registrato un aumento del patrimonio che va dal +512% di Rebecca Garcia al +392% dell' ex prefetto di Manaus Serafim Correa, per finire col modesto +10% di Francisco Praciano, uno dei leader del PT (il partito di Lula) amazonense. Ovviamente nessuno si dichiara ricco, giustificando questi aumenti astronomici appena come: "affari andati bene" o, nel caso di Serafim, soldi ricevuti dai genitori. Come paghetta non e' male Serafim! Ma i dati piu' divertenti vengono dalle dichiarazioni degli altri 3 deputati: Sabino Castelo Branco (deputato figlio di madre e padre deputati...passione di famiglia) ha dichiarato un -81% (praticamente il primo caso di politico rovinato dalla politica), Carlos Souza -67% e Silas Camara -35%. Ora, come sia possibile avere meno soldi di quando non si riceveva uno stipendio da deputato e' un bel mistero, ma la cosa peggiore, o forse piu' ironica,e' che tutti e ter verranno quasi sicuramente rieletti. Esattamente come in Italia le persone passano 4 anni a lamentarsi dei politici ladri, ma quando si tratta di votare ci sono sempre un Dell' Utri o un Castelo Branco che possono venirti utili.

> Ma, dulcis in fundo, c'e' chi ha fatto meglio e realmente merita una menzione speciale nella categoria "Faccia come il culo": e' l' ex vereador (piu' o meno consigliere comunale) Henrique Oliveira che ha dichiarato...ZERO! Dicendo di non possedere ne' beni immobili ne' mobili. Inspiegabilmente Oliveira e'stato cassato dall' incarico lo scorso aprile, dopo due anni come vereador. Aspetto di vedere la sua propaganda per le vie di Manaus...

Wednesday, 4 August 2010

Non é un paese per vecchi

Torno a scrivere dopo una pausa dovuta all´arrivo qui a casa di Anna e Claudio con cui ho passato due bellissime settimane, una a Manaus e una a Sao Gabriel con una puntatina al villaggio di Içana, sul fiume omonimo, a 5 ore di canoa da Sao Gabriel. Tornato a Manaus e di nuovo al lavoro, ho trovato la cittá invasa dall´inizio della propaganda elettorale per le votazioni di ottobre (torneró su questo argomento). In mezzo a manifesti e jingles dei vari canditati, ho trovato un dato interessante: qui in Amazonas l´etá media dei 474 candidati - che disputeranno posti come deputato federale, statale, senatore e governatore - é di 45 anni, che curiosamene é anche la stessa media nazionale.
Il candidato piú giovane é Phablo Dantas, di 20 anni, uno studente che si candida per il Partido Verde (PV), il piú anziano Evandro Carreira del Partido Socialismo e Liberdade (PSOL), che ha 82 anni. La donna piú giovane é Naahbila dos Santos del Partido do Movimento Democrático Brasileiro (PMDB) di 22 anni. Lo stesso partito, che rappresenta l´opposizione a Lula, presenta anche la candidata piú anziana, Myriam Moura de Cunha, detta "Café" di 71 anni.
Ogni elettore puó parlare direttamente coi vari candidati attraverso il sito www.pergunteaocandidato.com.br/ (chiedi al candidato), facendo domande alle quali i vari candidati sono obbbligati a rispondere.
Per curiositá, in Italia la media dei politici in Parlamento é di 54 anni (pensavo sinceramente fosse maggiore, il solo Andreotti la alza di molto!), negli USA 62 anni (altissima!), ma il dato si riferisce solo ai senatori, 50 anni in Australia, 51 in Gran Bretagna. Curioso in India, dove a fronte di una maggioranza della popolazione al di sotto dei 40 anni, l´80% dei politici ha piú di 70 anni.

Thursday, 8 July 2010

DJ Cristo in the house....yo bro!!!!

Sinceramente pensavo che dopo aver scritto della crociera cattolica non avrei piú trovato cosa la superasse...prima di imbattermi nella CRISTOTECA....
In realtá non ci sarebbe molto da scrivere, di che cosa si tratta é abbastanza chiaro: sono discoteche cattoliche, nate qualche anno fa a São Paulo e ora presenti un po´in tutto il Brasile. A parte il nome, l´idea non é nemmeno male: offrire ai giovani uno spazio di divertimento "sano", senza droga e alcool, il problema, come in tutte queste cose, sono le estremizzazioni che portano questi posti ad essere una fucina di fanatici bigotti.
L´idea é nata da un tal padre João Henrique, responsabile di una comunitá chiamata "Aliança da Misericordia", dopo un viaggio in Italia dove ha assistito ad un episodio diciamo cosí.....curioso. Questo padre racconta che era in un incontro religioso quando all´improvviso una donna ha cominciato a gridare e a dibattersi. Invece di chiamare la Croce Rossa come avrebbe fatto qualsiasi persona ragionevole, questo padre João Henrique ha cominciato a pregare vicino alla donna, invitando anche gli altri a fare lo stesso. Ebbene, la poveretta all´improvviso si é messa a parlare in tedesco, inglese e latino (eheh...), dicendo al padre (che non so come abbia inteso visto che é brasiliano): "Padre, voi continuate ad andare dietro a lui (riferimento, dice il sacerdote, a Gesú), seguite me invece, perché la maggioranza delle persone mi segue! E attenzione alla chicca: "Io conduco i giovani all´inferno attraverso le discoteche!"
Da questo episodio é nata (dimmi te...) l´ídea della Cristoteca, cosí come spiega direttamente padre João Henrique: "Offriamo un ambiente che é una vera discoteca, ma in cui regna Gesú Cristo. Per cui non si offrono bevande alcoliche, droghe lecite (quali sono??) o illecite, molto meno si permette la promiscuitá, portando la bandiera delle relazioni con serietá e santitá. Riassumendo il nostro obiettivo é attirare il giovane con quello che lo seduce - disco, rave, vibe, funk - e usare questo mezzo per fargli conoscere Gesú."

In questa prima Cristoteca, che funziona a São Paulo con tanto di sito internet, ci sono ben tre DJ residenti: DJ Rodrigo, DJ Cris e attenzione, il mio nuovo idolo...Dj Calvario! piú i vari DJ cattolici che vengono invitati dalle altre discoteche, famose solo la Arkanjos di Rio e la Balada Santa, Obra de Maria di Recife.
Come avrete capito non si tratta né dei musicisti cattolici tipo Padre Marcelo Rossi o l´immortale Reginaldo Manzotti, ma di vere e proprie distoteche improntate ad uno stile, diciamo cosí, "alternativo". La cosa puó far sorridere ed é in mano a fanatici, ma se ci pensate in un contesto giovanile cosí disgregato come quello delle periferie (e non solo) delle grandi cittá, é comunque un tentativo per offrire qualcosa di diverso.

Tuesday, 29 June 2010

Cuore o stella?

In Brasile esiste solo una cosa piú importante del calcio: il carnevale, e a Manaus esiste solo una cosa piú importante del Carnevale: Parintins, o meglio il festival folclorico che si tiene tutti gli anni a Parintins (localitá su un´isola a circa 420 km da Manaus) l´ultimo weekend di giugno. Quando una persona nuova arriva a Manaus oppure quando qui conosci qualcuno, la prima domanda che ti senti rivolgere é: "Garantido o Caprichoso?", cioé per quale dei due fai il tifo. I soggetti in questione sono due...buoi e rappresentano le due squadre che si danno battaglia nel "Bumbodromo"  (l´equivalente del Sambodromo ma riservato alle esibizioni di "Boi-Bumbá, il genere di musica propria del festival) di Parintins, come detto alla fine di giugno. Per trovare un paragone italiano, mi viene in mente la passione e il senso di appartenenza che ci sono a Siena per le Contrade, qui tutti sono o biancorossi (Garantido) o biancoblu (Caprichoso), ma nessuno é neutrale, bisogna schierarsi e la rivalitá, nei giorni del festival soprattutto, é enorme, paragonabile al tifo tra due squadre di calcio della stessa cittá. Esiste la regola, che tutti applicano, per cui il nome dell´altro boi non é mai pronunciato, si dice semplicemente: "o contrario". Tradizionalmente il Garantido era il boi del popolo, mentre il Caprichoso delle classi alte, ma ormai questa divisione non esiste piú
Ma cosa é esattamente?
Alla fine del XIXº secolo, Parintins, come tutta l´Amazonas, ha ricevuto gli immigranti del nord est brasiliano, venuti attratti dal lavoro e dalle ricchezze generate dall’estrazione della gomma. Gli immigrati hanno portato le loro tradizioni culturali più forti, il bumba-meu-boi del Nord Est, che lì ha trovato un'altra manifestazione culturale genuinamente amazzonica, il Boi, che così si è trasformato nel boi-bumbá di Parintins.
Fino agli anni 1960, i Bois rappresentavano nelle case e nei cortili di Parintins; ogni tanto si scontravano per le strade ed il confronto, a volte violento, era inevitabile. Questo “scherzo” è stato organizzato, è cresciuto, ha sviluppato e si è trasformato in uno spettacolo. I Bois hanno incorporato personaggi, rituali e le leggende che riportano agli abitanti della foresta amazzonica, agli indigeni, ai contadini e alle questioni ecologiche e sociali che li affliggono.
Dal 1988, la manifestazione è rappresentata nel bumbódromo, uno stadio specialmente costruito per ricevere il Festival. I Bois, con circa di 2500 “giocanti”, occupano l´arena con spettacoli di due ore e mezza  ciascuno. Ambedue sono seguiti da tribù di ballerini e ballerine che formano una specie di “tappeto” di colori in movimento. Le enormi allegorie costruiscono lo scenario per la rappresentazione delle figure di distacco: la cunhã-poranga (la ragazza più bella del villaggio), la regina del folclore, la porta-stendardo, la sinhazinha della fazenda (la figlia del padrone della fazenda) e il pajé (sciamano della tribù). Il tutto dettagliatamente spiegato dai presentatori e messo in moto dal suonare delle musiche cantate dai“levantadores” (“sollevatori”) di canti e dalla percussione di oltre 250 tamburi.
In lati separati dello stadio, gli animatissimi e infaticabili tifosi, le galeras (gruppi), partecipano pure allo spettacolo; quando il proprio Boi si presenta nell´ arena, la metà dei tifosi corrispondente fa tremare il bumbódromo, mentre i tifosi “contrari” rimangono in silenzio, fischi e insulti all´avversario, infatti, non sono permessi.
Nelle due ore e mezza di spettacolo ognuna delle due squadre racconta la stessa storia, quella dei due contadini  Pai Francisco e Mãe Catirina. Lei, incinta, ha il desiderio di mangiare la lingua del bue preferito del loro padrone (evidenti i richiami alla leggenda di adamo e eva). Francisco, pur sapendo che é proibito, per soddisfare la moglie uccide il bue, é scoperto, tenta di fuggire ma é catturato. Viene allora chiamato il Pajé, lo sciamano, che con una cerimonia rescuscita il bue. I due vengono perdonati e il tutto finisce con una grande festa.
Su questa storia vengono ogni anno introdotti elementi particolari, che, come detto, hanno a che vedere col folclore amazzonico, la celebrazione delle bellezze naturali o i problemi sociali. Quest´anno la grande attesa era per il "grande tradimento": dopo 18 anni come levantador del Garantido, infatti, Daniel Assayag "o imperador", é passato, si dice comprato a suon di milioni, al Caprichoso, cosa inaccettabile per tutti i tifosi del "cuore", (il disegno che il garantido ha sulla fronte, mentre il rivale ha una stella) che infatti lo hanno fischiato sonoramente al suo ingresso nel bumbodromo (dopo, come detto, é proibito). La giuria, scelta tra esperti di folclore di tutto il Brasile, tranne che degli stati del nord a causa della prossimitá, viene nominata solo 2 giorni prima, portata a Parintins e isolata da tutti per evitare contatti, anche se ogni anno ci sono voci di corruzione. Quest´anno prima della votazione finale, il presidente di giuria e due giurati si sono dimessi proprio in seguito a voci di mazzette.
Per la cronaca ha vinto il Caprichoso per pochissimi centesimi di punto, portando a 19 le sue vittorie, contro le 27 del Garantido - nel 2000 c´é stato un pareggio -  che puntava quest´anno al bicampionato dopo la vittoria del 2009.

Monday, 21 June 2010

E Gesú disse: "Tutti a bordo!!"

Cresciuto con l´immortale "Love Boat" del Capitano Stubing e la sua indimenticabile sigla, ritrovo la magia di quel telefilm e della splendida nave in cui ricchi americani spendevano il loro tempo non facendo assolutamente nulla, nella grande novitá: LA CROCIERA CATTOLICA!! Sito ufficiale
Visto l´ enorme successo dello scorso gennaio (sic), la simpatica iniziativa, che si chiama ufficialmente: "Cruzeiro Catolico: navegando com Nossa Senhora" viene riproposta per gennaio 2011, ma le iscrizioni sono giá aperte: 8 giorni, dal 16 al 23 gennaio, navigando da Santos (il porto di São Paulo) a Buenos Aires, Montevideo, Punta del Este e ritorno.
Naturalemte non saremo da soli in questa crociera spirituale (il fatto che Punta Del Este sia la Costa Smeralda dell´America Latina é totalmente irrilevante ai fini della sobrietá del viaggio), ma animeranno questi meravigliosi 8 giorni di Jacuzzi e Rosario diversi personaggi.


Ma la cosa migliore per cogliere in pieno la portata dell´evento é tradurvi esattamente il volantino pubblicitario che dice:
Per la Terza Volta (non so perché maiuscolo ndr) benedizioni e lodi saranno versate nella vita di migliaia di famiglie, giovani, adulti e persone di tutte le etá.
Una nave di cura, liberazione e adorazione
In alto mare la fede contagiosa del pubblico e l´impegno di chi guida la preghiera e degli artisti... persone unte per seminare la parola di Dio
Basta semplicemente lasciarsi andare e lasciare che il Vangelo e l´opera di trasformazione sia fatta nella sua vita, nelle nostre vite!!
Cruzeiro Católico, approfitta di tutte le benedizioni preparate per te e la tua famiglia!"

Sulla nave dal modesto nome Splendour Of The Seas, di cui vedete un dettaglio del ponte si alterneranno momenti pregnanti come il rosario recitato da Myrian Rios tutti i pomeriggi a bordo piscina (giuro che é cosí), concerti, seminari, incontri e adorazioni, ma il vero clou é alla sera con gli show (anzi i mega-show come dice il volantino) di alcuni dei cantanti cattolici piú conosciuti, come Eros Biondini , la band Anjos de Resgate (gli angeli del soccorso), Rosa de Saron (famosissimi qui)  e ovviamente non poteva mancare Lui, la star del momento, l´unico, il solo, il fantastico Reginaldo Manzotti, di cui avevo giá parlato di cui tutti avete adorato il fantastico remix delle sue canzoni e che curerá anche la parte delle orazioni pomeridiane. Per chi non lo avesse visto, cliccate sul link.
Claudemir de Carvalho, l´organizzatore della crociera, spiega: "L´obbiettivo di questa crociera é promuovere un viaggio di divertimento, spiritualitá e convivenza fraterna, con maggior vicinanza tra persone di fede, in un ambiente ristretto come quello di una nave, navigando con Nostra Signora Aparecida (patrona del Brasile ndr), la cui immagine ricorderá le virtú e i valori evangelici (tra cui evidentemente la povertá é rimasta a terra...ndr..) che lei ha vissuto seguendo Gesú.
Credo che i passeggeri imbarcati in questa crociera potranno aspettarsi momenti profondi di emozione e preghiera, condotti dallo Spirito Santo. Sará un momento per godere della bellezza creata da Dio, in preghiera e lode: vivere la vita fraterna e la convivenza con divertimento, affetto e rispetto, oltre a riposarsi tra le braccia di Dio e in braccio alla Madre, la nostra cara Vergine Maria!"
Per riposarsi nelle braccia di Dio occorrono dai 2700 ai 6000 reais, dipende dalle cabine, e proprio come Gesú durante i suoi anni di predicazione avrete a disposizione varie Piscine, Jacuzzi, Solarium, Restauranti, Parete per free climbing, Fitness Center, Spa, Mini-Campo da Golf, Teatro e un piccolo centro commerciale. D´altronde cosa c´é di meglio di un solarium al suono delle canzoni di Reginaldo Manzotti per ritrovare l´ autentico messaggio cristiano!?

Sunday, 20 June 2010

Dà un cartellino rosso al lavoro minorile

“Dê um Cartão Vermelho ao Trabalho Infantil":  approfittando della febbre da Copa (Manaus è letteralmente colorata di giallo-verde) la segreteria municipale di assistenza sociale e diritti umani ha lanciato questa campagna per sensibilizzare i moltissimi ambulanti, che si concentrano nei vari porti di Manaus vendendo di tutto a chi parte e arriva di barca, a non utilizzare minori per lavorare o almeno a denunciare gli abusi sessuali. Secondo la stima della segreteria, ci sono circa 800-1000 minori che lavorano (cifra ridicolmente bassa, basta fare un giro in centro per rendersi conto che sono almeno 2 volte tanto) e che il 50% di questi ha subito abusi o sfruttamento sessuale. "Il problema è principalmente la mancanza di lavoro e di sensibilità da parte dei genitori" (quando ci sono, aggiungo io) dice la assistente sociale Lorena Catunda. Il giorno 18 la Segreteria ha realizzato una prima azione presso la fiera del porto Manaus Moderna, togliendo dalla strada o dalle bancarelle 25 minori che riceveranno assistenza psicosociale, mentre i genitori saranno iscritti nel piano "Bolsa Familia" del Governo (il piano, che è una delle grandi idee di Lula, prevede che le famiglie registrate ricevano un salario minimo e alimenti, se provano che i figli stanno studiando con regolarità e sono vaccinati). "La nostra intenzione è che questi genitori abbiano un'opportunità di avere una rendita perchè non si vedano costretti a far lavorare i figli" dice il segretario Sildomar Abitibol. "Stiamo registrando le varie famiglie - aggiunge - perchè vogliamo vedere chi di loro continua a infrangere il diritto costituzionale dei bambini a vivere la propria infanzia."
Bambini e bambini a partire da 8 anni che si offrono, imitando le movenze di prostitute e prostituti,sono uno spettacolo comune al porto, ai mercati e al lungo fiume super chic di Ponta Negra. La tariffa parte da 10 reais (circa 4 euro), e come sempre i turisti fanno la parte del leone. Un' altra attività che purtroppo funziona a pieno regime è quella di "affittare" bambini per chiedere l'elemosina. E' decisamente ora di un cartellino rosso.....

Monday, 24 May 2010

Boas Novas




Apparizione messianica del governatore dell´Amazonas Eduardo Braga (che ha formalmente lasciato l´incarico al suo vice Omar Aziz in aprile per concorrere alle elezioni per il Senato di ottobre) all´apertura della Incontro Statale dell´Assemblea de Deus (setta evangelica) sabato sera al Sambodromo, presenti 120mila persone. Braga (a sx nella foto) era accompagnato dalla moglie Sandra e dall´attuale governatore ad interim Omar Aziz con consorte. Ha ringraziato piú volte dio e gesú per le sue conquiste personali in questi otto anni di governo (evidentemente le conquiste per i cittadini non rientrano nella lista), come la scelta di Manaus come una delle città dei Mondiali 2014: "Nessuno credeva che Manaus avrebbe ospitato i mondiali ma io mi inginocchiavo ogni sera e chiedevo a dio una luce: risultato: non solo Manaus ospiterà i mondiali ma ha guadagnato anche una serie di benedizioni da dio". Il presidente dell´Assemblea, il pastore Jonatas Camara ha presentato Eduardo e Omar come: "uomini che onorano le istituzioni sociali".
"Sono due persone molto amate dalla gente. Ci sentiamo onorati per la presenza di entrambi e per la concessione del sambodromo per il nostro incontro. Normalmente le prefetture (equivalente dei comuni in Italia ndr) non concedono luoghi come questo per i nostri eventi, ma l'Amazonas è un posto benedetto da dio"
Perché pubblico la notizia? il buon Jonatas ha tralasciato due dettagli nella presentazione di tanta autoritá.
Primo dettaglio: Eduardo Braga è una creatura di Amazonino Mendes, soprannominato "A Fera" (la bestia) ex governatore per varie volte dell'Amazonas, ex senatore e attuale prefetto (sindaco) di Manaus, uno dei politici più amati dalla gente in quanto ultrapopulista e demagogico (tra le sue idee in campagna elettorale: scarpe e TV in cambio di voti, il progetto di creare una rete internet tramite furgoncini mobili per le persone che non avevano accesso, la riduzione sempre promessa delle tariffe dei bus ecc) , ladro di proporzioni bibliche, coinvolto in tutti gli scandali dell'Amazonas degli ultimi 25 anni: accusato di coinvolgimento col narcotraffico, scambio e acquisto di voti (prometteva ai consiglieri comunali 200mila reais per ogni voto a suo favore), corruzione, peculato, omicidio (quello dell'impresario Samek Rosenski), traffico di minori, pedofilia ecc ecc. Due episodi per chiarire ancora di più di che gentleman sto parlando: nelle elezioni perse contro Serafim Correa (altro ladro mica male), siccome i risultati di Manaus città arrivano, ovviamente viste le distanze, prima di quelli dei municipi dell'interno, ha fatto partire degli aerei con urne piene di voti per lui verso l'interno dell'Amazonas. Un'altra volta, il giornale  "A Critica" aveva pubblicato le prove di uno dei tanti furti di cui è autore e al mattino presto ha ingaggiato gente per comprare subito tutte le copie prima che venissero acquistate.
La costruzione della sua modesta dimora (nella foto) ha meritato addirittura un articolo sulla rivista Veja alcuni anni fa, visto che è stata realizzata con soldi pubblici. Nel 2009 appena rieletto prefetto di Manaus, ha nominato la sorella come assessore ai servizi sociali e la figlia come assessore alla cultura. Proprietario di mezza Manaus tra imprese, supermercati, università private e case, è lui che decide i destini politici della città, ma, siccome nelle ultime elezioni era già senatore, ha fatto candidare e vincere il suo delfino Eduardo Braga, già coinvolto a sua volta in diversi scandali di corruzione e disvio di denaro pubblico.
In quanto a Omar Aziz, attuale governatore ad interim e già candidato alle prossime elezioni, vale la pena ricordare il suo processo per pedofilia da cui è stato assolto perchè le denunce sono state ritirate dopo varie aggressioni ai testimoni e una pubblica dei suoi fratelli ad un professore universitario durante una lezione dopo che quest ultimo aveva citato il caso di Omar Aziz come influenza dei politici nella copertura di scandali. Un altro simpatico episodio accadde nel 2007 quando una barca che percorreva il tragitto Barcelos - Manaus per caso ebbe un guasto: quando la polizia fluviale abbordò la barca per soccorrere gli occupanti la barca risultò piena di ragazzine tra gli 11 ed i 14 anni, fatte arrivare appunto dall'interior per una "festa" a casa di Omar Aziz. Dubito che si trattasse di una festa che il buon zio Omar avesse organizzato per il compleanno delle timide indigene...
Insomma questi sono gli uomini che "onorano le istituzioni"
Secondo dettaglio: Sarà forse che tutta questa riverenza per Eduardo e Omar dipenda dal fatto che la Fondazione Boas Novas (buone notizie), organo della Assembleia de Deus, ha ricevuto negli ultimi due anni 8 milioni di reais dal governo dell'Amazonas? Di certo se non sono "boas novas" queste.....

Da sx: Sandra Braga, Eduardo Braga, il pastore Jonatas, Omar Aziz, la moglie Nejmi

Thursday, 20 May 2010

Una legge che l'Italia si sogna

Ieri è stato in qualche modo un giorno storico qui in Brasile: il Senato ha infatti approvato all'unanimità il progetto di legge chiamato Ficha Limpa ("Fedina pulita"), che impedisce a chiunque abbia subito una condanna dalla Giustizia di potersi candidare alle elezioni politiche a qualsiasi livello. La legge è storica per due motivi: uno è che viene approvata in un paese famoso per la corruzione e l'abitudine dei politici ad intascare i soldi pubblici, l'altro, ancora più significativo, è che questa legge è un'iniziativa popolare, frutto di anni di campagna e sensibilizzazione del Movimento de Combate à Corrupção Eleitoral (MCCE), un'organizzazione che riunisce 44 entità (tra cui la CNBB, la Conferenza dei Vescovi Brasiliani), che ha raccolto 1 milione e 600mila firme che hanno fatto di questa legge una vera vittoria della gente, stufa di anni e anni di latrocini. Per completare la vittoria e dissipare i maggiori timori che gli organizzatori della raccolta firme avevano, le legge è stata approvata senza nessun emendamento, esattamente col testo che è stato preparato dal MCCE e firmato dalla gente. Si stima ora che circa il 30% dell'attuale classe politica nazionale verrà sostituita, in quanto impossibilitata ad essere rieletta. Se il presidente Lula firmerà la legge entro il 5 giugno e non si vede perchè non dovrebbe) la stessa comincerà a valere già dalle prossime elezioni di ottobre. "Quando abbiamo iniziato il progetto e la raccolta firme noi stessi pensavamo fosse un'utopia - ha detto piangendo la direttrice del MCCE Jovita José Rosa - ma il paese si è subito sentito coinvolto e oggi possiamo celebrare una vittoria popolare!" 
Interessante il commento di un vereador (consigliere comunale) qui a Manaus, che ha definito la legge Ficha Limpa: "Un progetto demagogico, autoritario e che flirta col fascismo" Dettaglio: il vereador in questione colleziona 13 condanne...

Lo Spot della campagna Ficha Limpa

Friday, 14 May 2010

Economia Solidaria...si parte

L'economia solidale (cooperative, micro imprese senza fine di lucro, artigianato, economia informale organizzata ecc) in Brasile è sviluppata ai livelli europei nel sud del paese ma è ancora molto indietro, in termini di organizzazione e sensibilizzazione della popolazione e della politica, qui nel nord. Il governo Lula ha per la prima volta aperto nuovi spazi e possibilità per l'economia solidale, creando una commissione nazionale che sta studiando un progetto di legge nazionale che verrà sottoposto alle varie commissioni locali, ma soprattutto ha creato un fondo di finanziamento per supportare l'economia solidale e un forum nazionale di economia solidale. L'anno scorso si è realizzato il primo incontro nazionale a Brasilia e quest'anno a giugno ci sarà il secondo. Qui a Manaus si è svolto il primo incontro a livello statale lo scorso anno e il primo seminario "operativo" a marzo di quest'anno, a cui ho partecipato. Sono stati tre giorni di dibattiti e presentazioni di esperienze concrete molto interessanti, conclusisi con la creazione di un gruppo di lavoro (a cui partecipo anche io) che da allora si trova con buona frequenza per preparare lo statuto del consiglio statale (ricordatevi che qui statale vuol dire dello stato di Amazonas, a livello nazionale si parla di "federale") di economia solidale, che avrà il compito di essere organismo di riferimento per tutte le esperienze già in atto (e sono moltissime) o per chi voglia fondare una cooperativa o un'altra forma di "impresa" solidale e di aiutarne la partenza con un fondo ad hoc. Altro compito che ci è stato affidato è quello di far conoscere cosa è l'economia solidale e le opportunità che offre. In realtà in città esistono già moltissime esperienze di fatto di economia solidale, solo che a livello informale e che potrebbero sicuramente migliorare se messe in condizione di lavorare meglio e con incentivi. Quest'anno ci saranno le elezioni, non si sa se il nuovo governo (soprattutto se cambierà l'orientamento politico da sinistra a destra come sembra) confermerà le priorità e i fondi per l'economia solidale, quindi bisogna fare in fretta e far approvare questo progetto di legge.
Abbiamo pensato a un incontro di due pomeriggi (il livello di concentrazione e soprattutto gli impegni lavorativi\famigliari dei partecipanti non consentono più di 2 ore di incontro) in giro per i vari quartieri di Manaus, iniziando dalle periferie che sono le più attive in questo senso. Ci sono due relatori a giornata, di cui uno è membro del consiglio nazionale e viene direttamente da Brasilia. Tre su quattro sono educatori di strada e questo è essenziale per l'approccio e la metodologia. Ogni incontro è preceduto da una breve introduzione fatta a mo' di teatro di strada da una ragazza molto brava, Sibele (foto), che provoca un po' gli spettatori fingendo di essere la loro coscienza.

L’idea è che il nostro uditorio siano sia le persone che lavorano già a livello informale in questo campo (la stragrande maggioranza donne), sia chi possa essere interessato, come opportunità per migliorare il proprio tenore di vita. Altro punto essenziale sono i “Centros de Convivencia”, una sorta di centri sociali\spazi comuni che il governo statale ha creato in quasi tutti i quartieri e che rappresentano un punto di riferimento per attività, corsi, momenti di incontro, insomma un punto conosciuto nel quartiere. Così oggi è partito il progetto “Juntos somos mais” (insieme siamo di più, modestamente nome inventato da me), con la prima giornata di seminario. Siamo partiti dal quartiere “Amazonino Mendes”, estrema periferia e un sacco di problemi, ma è stato un successo: l’auditorio del centro de convivencia era pieno (90% donne) grazie all’ottimo lavoro di propaganda fatta dal personale del Centro. Molto interesse, ottimi interventi.
Il tour è partito, un lungo viaggio ci aspetta, magari non tutte le tappe saranno come oggi, ma siamo coscienti dell’enorme potenziale di cambiamento che può esserci.

Monday, 10 May 2010

09 maggio: il curioso caso del "Dia do orgasmo"

Il Piauì è uno degli stati più poveri del Brasile (si trova ai margini dell'Amazonia, ma in quello che è già chiamato Nordeste, la zona prevalentemente agricola da sempre alle prese con la siccità) ed anche uno di quelli di cui si parla meno, perchè davvero non succede quasi nulla, ma in questi giorni ancora una volta il piccolo stato, o meglio la città di Esperantina, (dove attualmente, per dare un' idea del posto, il sondaggio sul giornale della città è: "Pensate che davvero le vie del centro verranno asfaltate?) è tornato sulle pagine dei giornali brasiliani. E' tornato perchè dal 2001 ogni anno il 09 maggio si ripete una controversia a Esperantina, che forse quest'anno ha trovato un suo punto finale: la questione del "Dia do Orgasmo" (giorno dell'orgasmo).
La storia sembra una cosa comica, ma ad Esperantina è presa molto sul serio: la polemica è nata nel 2001, quando l'allora consigliere comunale del PT (il partito di Lula) Arimateia Dantas pensa di istituire una Giornata dell'Orgasmo (il 09 maggio appunto) per sensibilizzare le persone ad affrontare una questione importante senza preconcetti. Si tratta, infatti, più precisamente dell'orgasmo femminile: "E' una questione di salute pubblica - spiegava Dantas - Quando le persone accumulano frustrazione sessuale, finiscono per diventare violente. Ho pensato a questo progetto quando mi sono accorto che diverse donne con cui ho avuto relazioni ci mettevano molto tempo a raggiungere l'orgasmo o non lo raggiungevano affatto. Una ricerca dell'Università Federale del Piauì (evidentemente a molti nel Piauì interessa l'argomento ndr...) conferma che circa il 28% delle donne qui ha questo problema." Dantas ha quindi riempito la piccola città di striscioni con frasi tipo: "Fame zero, orgasmo dieci"con riferimento al programma di lotta alla povertà di Lula "Fome zero" "Orgasmo: diventare duro senza perdere la tenerezza" (parafrasando il Che) ed ha aperto la mail orgasmomulher@ig.com.br per ricevere testimonianze di donne che vivono questo problema e in pochi giorni ha ricevuto messaggi da tutto il mondo. Ma il solerte politico non aveva tenuto conto di una cosa: l'opposizione dentro al consiglio comunale. "Questa non è una priorità, esistono mille altre cose più serie per migliorare la vita dei cittadini" tuonavano i rappresentanti del PSDB (il partito di opposizione a Lula), mentre il sindaco José Ivaldo Franco prima ha cercato di risolvere con una dichiarazione "politica" la cosa: "Tutti i giorni devono essere giorni dell'orgasmo. Dobbiamo avere orgasmi tutti i giorni per affrontare meglio le difficioltà della vita" poi ha deciso di vietare la giornata, nonstante il Consiglio Comunale l'avesse approvata.
Senza l'approvazione ufficiale del Comune, la giornata ha continuato a celebrarsi ugualmente in modo informale, ma non era questo l'obiettivo di Dantas, che in questi anni, pur non essendo più consigliere comunale, ha continuato la sua battaglia, promuovendo varie iniziative per non lasciare cadere l'argomento: la "caravana do orgasmo" percorre tutti gli anni le città del Piauì, con dibattiti, musica e momenti di festa per sensibilizzare le persone al problema. "Il cittadino medio qui continua a parlarne come se fosse una barzelletta, ma intanto partecipa agli eventi e nei dibattiti le domande sono sempre moltissime" dice il musicista Ostiga Júnior, mentre la psicanalista Dulce Silva, docente all'Università Federale e una delle relatrici degli incontri commenta: "Il tono è ancora scherzoso, ma ormai si è capito che l' argomento è un problema che va afrontato" Le iniziative hanno attirato l'attenzione negli anni di tutta la stampa nazionale, ma anche di diversi reportages di TV straniere e un articolo su "Playboy".
Nove anni dopo, la lunga battaglia di Dantas sembra essersi conclusa con una vittoria: quest'anno il Consiglio Comunale di Esperantina, con 5 voti contro 2, ha approvato l'ingresso ufficiale del "Dia do Orgasmo" nel calendario delle feste della città. L'attuale sindaco Francisco Antonio de Sousa, evidentemente più scafato del precedente, ha detto: "Ho deciso di approvare il voto favorevole del Consiglio comunale perchè penso che la questione dell'orgasmo è una preoccupazione molto importante e moderna" ma ha poi aggiunto candidamente: "ma anche perchè ho capito quali vantaggi può avere il Giorno dell'Orgasmo per la città: attrae turisti e giornalisti, una ottima opportunità per far entrare denaro". L'agenzia di turismo Embarque di Teresina (capitale del Piauì) ha già inserito nelle sue proposte per l'anno prossimo lagita a Esperantina il 09 maggio
Meno materialista e sempre idealista, Arimateia Dantas celebra la vittoria: "L'omologazione della legge che crea il Giorno dell'Orgasmo è un momento storico per la sessualità dell'umanità, perchè da adesso passa ad essere riconosciuta come una questione di politica pubblica e si rompe un tabù: ora lo stato, inteso come organizzazione, deve cominciare a preoccuparsi del problema"
L'edizione 2010, la prima ufficiale, si è aperta con la presentazione dello spettacolo teatrale "I monologhi della Vagina", e davvero era difficile non pensare ad una apertura migliore