Friday, 14 May 2010

Economia Solidaria...si parte

L'economia solidale (cooperative, micro imprese senza fine di lucro, artigianato, economia informale organizzata ecc) in Brasile è sviluppata ai livelli europei nel sud del paese ma è ancora molto indietro, in termini di organizzazione e sensibilizzazione della popolazione e della politica, qui nel nord. Il governo Lula ha per la prima volta aperto nuovi spazi e possibilità per l'economia solidale, creando una commissione nazionale che sta studiando un progetto di legge nazionale che verrà sottoposto alle varie commissioni locali, ma soprattutto ha creato un fondo di finanziamento per supportare l'economia solidale e un forum nazionale di economia solidale. L'anno scorso si è realizzato il primo incontro nazionale a Brasilia e quest'anno a giugno ci sarà il secondo. Qui a Manaus si è svolto il primo incontro a livello statale lo scorso anno e il primo seminario "operativo" a marzo di quest'anno, a cui ho partecipato. Sono stati tre giorni di dibattiti e presentazioni di esperienze concrete molto interessanti, conclusisi con la creazione di un gruppo di lavoro (a cui partecipo anche io) che da allora si trova con buona frequenza per preparare lo statuto del consiglio statale (ricordatevi che qui statale vuol dire dello stato di Amazonas, a livello nazionale si parla di "federale") di economia solidale, che avrà il compito di essere organismo di riferimento per tutte le esperienze già in atto (e sono moltissime) o per chi voglia fondare una cooperativa o un'altra forma di "impresa" solidale e di aiutarne la partenza con un fondo ad hoc. Altro compito che ci è stato affidato è quello di far conoscere cosa è l'economia solidale e le opportunità che offre. In realtà in città esistono già moltissime esperienze di fatto di economia solidale, solo che a livello informale e che potrebbero sicuramente migliorare se messe in condizione di lavorare meglio e con incentivi. Quest'anno ci saranno le elezioni, non si sa se il nuovo governo (soprattutto se cambierà l'orientamento politico da sinistra a destra come sembra) confermerà le priorità e i fondi per l'economia solidale, quindi bisogna fare in fretta e far approvare questo progetto di legge.
Abbiamo pensato a un incontro di due pomeriggi (il livello di concentrazione e soprattutto gli impegni lavorativi\famigliari dei partecipanti non consentono più di 2 ore di incontro) in giro per i vari quartieri di Manaus, iniziando dalle periferie che sono le più attive in questo senso. Ci sono due relatori a giornata, di cui uno è membro del consiglio nazionale e viene direttamente da Brasilia. Tre su quattro sono educatori di strada e questo è essenziale per l'approccio e la metodologia. Ogni incontro è preceduto da una breve introduzione fatta a mo' di teatro di strada da una ragazza molto brava, Sibele (foto), che provoca un po' gli spettatori fingendo di essere la loro coscienza.

L’idea è che il nostro uditorio siano sia le persone che lavorano già a livello informale in questo campo (la stragrande maggioranza donne), sia chi possa essere interessato, come opportunità per migliorare il proprio tenore di vita. Altro punto essenziale sono i “Centros de Convivencia”, una sorta di centri sociali\spazi comuni che il governo statale ha creato in quasi tutti i quartieri e che rappresentano un punto di riferimento per attività, corsi, momenti di incontro, insomma un punto conosciuto nel quartiere. Così oggi è partito il progetto “Juntos somos mais” (insieme siamo di più, modestamente nome inventato da me), con la prima giornata di seminario. Siamo partiti dal quartiere “Amazonino Mendes”, estrema periferia e un sacco di problemi, ma è stato un successo: l’auditorio del centro de convivencia era pieno (90% donne) grazie all’ottimo lavoro di propaganda fatta dal personale del Centro. Molto interesse, ottimi interventi.
Il tour è partito, un lungo viaggio ci aspetta, magari non tutte le tappe saranno come oggi, ma siamo coscienti dell’enorme potenziale di cambiamento che può esserci.

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