Sabato è arrivata qui in casa una nuova ospite, Adriana, 12 anni e 30 kili: il padre è stato ucciso in una rissa tra ubriachi, la madre resta fuori casa tutto il giorno per cercare lavoro e così lei rimane in casa con la sorella più piccola e il fratello di 15 anni. Soffre di una grave forma di denutrizione tanto che non riesce a fare le scale da sola perché le gambe non la reggono e per qualsiasi cosa le viene il fiatone, perfino quando mangia. E’ rimasta 1 mese all’ospedale militare e ora, non si capisce bene per quale motivo, l’hanno dimessa ed il giudice dei minori l’ha affidata alla casa. Ma al suo arrivo è bastato poco per capire che oltre all’evidente denutrizione (ha 11 anni ma fisicamente ne dimostra 5 o 6) è in questo stato anche perché è stata avvelenata, i vicini dicono in una lite con la vicina di casa.
Tra gli indios, mi hanno spiegato, è una “pratica” molto comune l’uso dei veleni per regolare litigi o torti subiti: la maggior parte sono prodotti e usati per cacciare (tra cui il famoso curaro usato con le cerbottane durante la conquista portoghese e spagnola) ma hanno gli stessi devastanti effetti anche sugli esseri umani e per quasi tutti non c’è cura.
Il principio è sempre quello di impedire la coagulazione del sangue (è lo stesso principio con cui sono fatti da noi i veleni per topi. Ricordo quando avvelenavano i miei gatti, povere bestie morivano veramente soffrendo) per cui chi è avvelenato letteralmente vomita sangue da ogni orifizio possibile: bocca, occhi, orecchie, naso ecc. Adriana deve avere assunto una piccola quantità di veleno se è ancora viva, ma questo non impedisce di perdere sangue nel modo descritto.
Il suo caso è grave, vediamo se rimanendo qui e alimentandosi decentemente (per fortuna mangia con appetito) riuscirà a recuperare il peso. Per il veleno il trattamento che sta facendo dovrebbe aiutarla a espellere tutte le tossine.
Lei vuole tornare a casa; sabato pomeriggio è riuscita a scappare da qui e arrivare a casa (non so come visto lo stato in cui è) così siamo andati a recuperarla tra pianti e una sostanziale indifferenza della madre.
Piccolo e Maresco: metterci la faccia o sparire
10 years ago
Sarebbe bello se le altre ospiti della casa riuscissero a farle sentire meno nostalgia di mamma e fratelli. Riccardo.
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