
In Colombia non se ne parla perché il presidente Uribe deve passare come colui che ha sconfitto le FARC, in Brasile ovviamente perché politicamente sarebbe poi difficile da giustificare visto che ufficialmente non accade nulla. In realtà la situazione è abbastanza singolare: in città ci sono parecchi guerriglieri “nascosti”, uso le virgolette perché nascondersi in un posto dove tutti sono indigeni tranne una piccolissima minoranza e in più parlando solo spagnolo, non è molto facile…comunque quelli che stanno qui commerciano droga in cambio di armi sostanzialmente….con l’esercito, lo stesso che alcuni kilometri più a nord gli spara addosso…potere del denaro e della cocaina! In più ricordo che anni fa sono stato a Cucuì, il villaggio proprio sulla frontiera lungo il Rio Xiè e mi ricordo la vigilanza dell’esercito, non esattamente la stessa della DDR ai tempi del muro….3 o 4 ragazzi morti di caldo e di noia che dormivano o giocavano a pallavolo o fischiavano alle ragazze mentre sul fiume davanti a loro passava di tutto, compreso il mio amico Josimar con la barca carica di benzina, comprata di contrabbando in Venezuela, che gli faceva ciao ciao con la mano. Adesso a Sao Gabriel di notte il fiume illuminato dalle veloci barche a motore delle FARC che caricano e scaricano droga e armi e si dice che esistano enormi magazzini nascosti nella foresta e sulla serra che vengono man mano svuotati quando si trasferisce la droga a Manaus
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