Monday, 22 February 2010

Tutto quello che c'è da sapere sul carnevale

Per tutti quelli che pensano che in Brasile il carnevale sia solo una festa:
Il carnevale è a tutti gli effetti uno sport professionistico a Rio de Janeiro, Sao Paulo, Manaus, Recife e Salvador e come tale viene preso assolutamente sul serio, anzi per i brasiliani sembrerebbe molto strano il contrario, un po’ come il Palio di Siena per i senesi. Al carnevale partecipano le scuole di samba, che sono delle specie di circoli ricreativi (le più antiche sono dell’inizio ‘900) che si identificano con il quartiere in cui sono nate o con la zona: ovviamente come non si cambia squadra di calcio nella vita o contrada a Siena, così si tifa per la scuola di samba del proprio quartiere, o, nel caso di quelle di Rio (le più famose) esattamente come da noi un po’ dappertutto si tifa per Inter,Juve o Milan. Le scuole più famose di Rio sono: Mangueira (quella per cui tifo io, viola e verde, chiamata un po’ pomposamente “a mais querida do planeta”, la più amata del mondo), Beija Flor (azzurro e bianco), Salgueiro (verde e bianco, vincitrice l’anno scorso), Imperatriz (verde-bianco-oro), Portela (blu-bianco), Mocidade (bianco-verde)
A Manaus la rivalità più grande è quella tra Grande Familia (la scuola del mio quartiere, Sao Josè, e in genere di tutta la zona est di Manaus, bianco-rossa), Aparecida (bianco-azzurro, che rappresenta i quartieri di Compensa e Alvorada) e Vitoria Regia (il centro) che negli ultimi anni si sono divise sempre i titoli. La Grande Familia è la scuola con più carnevali vinti, incluso un ottimo 3 su 4 negli ultimi anni, (a Rio è Mangueira, che però non vince da anni) ed il vero orgoglio di Sao Josè, un quartiere molto disprezzato a Manaus perché il più pericoloso e pieno di problemi. Le scuole di samba fanno anche un sacco di attività sociali soprattutto con anziani e poveri. Ovviamente il carnevale viene preparato tutto l’anno e gli ultimi mesi si fanno prove tutte le sere perché la coordinazione tra i vari blocchi e la batteria e soprattutto i movimenti devono essere perfetti.
Come funziona un carnevale: intanto come per il campionato di calcio esiste una serie A (chiamata “grupo especial”) e una serie B (“grupo di acesso”), a Rio anche la Serie C. Le prima della serie B, che sfila il venerdì e sabato, viene promossa in serie A, che sfila domenica e lunedì, da dove retrocede l’ ultima. A Manaus la Serie A è composta da 10 scuole, a Rio da 12. Ogni scuola conta su sponsor che ovviamente danno più denaro quanto più la scuola è importante, per intenderci a Rio le scuole più famose hanno come sponsor Coca-cola, McDonald, Gilette, banche e case automobilistiche varie. I trafficanti che controllano le favelas investono anch’essi milioni di reais per la propria scuola. I soldi servono soprattutto a costruire i carri e i costumi ma anche a “comprare” i migliori carnevaleschi, cioè chi pensa a come fare i carri, le musiche, i costumi ecc, insomma delle specie di allenatori. Chiaramente è motivo di orgoglio avere il proprio carnevalesco che mai tradirà la scuola. Ogni scuola sceglie un tema che presenterà alla sfilata, che può essere di qualsiasi genere: storia,scienza,costume,geografia,musica, natura ecc ecc. Il tema deve essere sviluppato coerentemente attraverso i carri,i costumi e la musica. La musica deve essere originale, suonata dal vivo e deve essere una samba. Anche i migliori compositori sono celebrità che vengono trattati come star. Ogni scuola ha un’ora (un’ora e 20 a Rio) per entrare, sfilare e uscire dal sambodromo, lo stadio dove si svolge il carnevale, che è in pratica un tratto di strada circondato da tribune. Chiaramente il rispetto del tempo è essenziale, uscire dopo la scadenza sarebbe come fare un autogol a calcio. Per ogni scuola esiste una Commissao da frente, un gruppo di ballerini che apre la sfilata e introduce il tema con un balletto, un mestre de sala e una porta bandeira, uno dei ruoli chiave della sfilata. Sono una coppia che danza, lei con un vestito ampio e con gonna tonda, tenendo la bandiera della scuola, lui danzando intorno: qui i movimenti, la sincronia e l’affiatamento sono fondamentali un errore qui può compromettere tutta la sfilata. Viene poi la bateria, cioè chi suona e canta la musica composta per il tema, che si ripete a nastro, cioè appena finisce ricomincia per varie e varie volte, fino all’uscita. Quando la batteria arriva alla fine del sambodromo chiaramente non può uscire perché i carri che arrivano resterebbero senza musica, quindi si posiziona in un luogo apposito a lato. Dietro la bateria c’è la rainha da bateria (regina della bateria), che è la madrina della scuola. Di per sé la rainha da bateria non porta punti essenziali alla scuola ma è un ruolo di grande prestigio, per cui a Rio sono le attrici, modelle e cantanti più famose che vengono chiamate dalle varie scuole. La qualità essenziale è essere stra-figa e saper sambare, entrambe sono cose presenti in abbondanza in Brasile.
Questi sono i ruoli extra-carri, poi ogni carro è composto da una fantasia che lo precede, due ali, cioè persone ai lati del carro dette harmonia (qui abbiamo sfilato io e Domingo nel 2007, quando abbiamo vinto il titolo con la Grande Familia), che devono chiaramente cantare e ballare, ma hanno il compito specifico di dare il tempo della sfilata del carro. Su ogni carro ci sono i ballerini e un personaggio principale che è una specie di re (o regina) del carro. Ogni scuola impegna circa duemila persone.
Vince chi fa il punteggio maggiore, determinato da una serie di parametri che hanno un valore da cui vengono tolte le varie penalità, segnate dai vari giudici lungo il percorso. I giudici vengono resi noti solo un giorno prima della sfilata per evitare casi di corruzione, comunque sempre invocati da chi perde, insomma come da noi per il calcio, quando si perde è sempre colpa dell’arbitro. Si prendono penalità se i movimenti dei vari blocchi non sono armonici, se la distanza tra i carri e i vari blocchi non viene rispettata (ci sono delle linee che la segnano e poi la prova Tv come nel rugby), quindi se un carro va o troppo forte o troppo piano, se non c’è coerenza immediatamente comprensibile tra i carri (e a volte non è così capibile), e poi ci sono punti per la musica, i costumi, i carri e la sfilata nel suo insieme. Ovviamente per un profano è impossibile cogliere la differenza a un livello tale di professionalità: la prima volta che si guarda il carnevale di Rio in Tv sembrano tutti bravissimi e senza difetti, ma in effetti un po’ il commento degli esperti, un po’ l’occhio dopo alcuni anni e si riescono a cogliere le differenze. Lo spettacolo comunque è meraviglioso e il la partecipazione della gente incredibile. Due anni fa ho avuto la fortuna di essere a Rio e avere i biglietti tramite il mio amico Marcos per assistere alla sfilata di gala, quella che le prime 5 scuole classificate fanno una settimana dopo il carnevale per celebrare la vittoria: è un’ esperienza unica!
Così come è stato incredibile sfilare con la Grande Familia 3 anni fa. Dopo aver provato tanto (non è che sono esattamente un ballerino nato) trovarsi all’entrata del sambodromo con adrenalina e tensione a mille e tutti concentrati, poi i cancelli si aprono e tu entri in questo catino dove 80,000 persone fanno un tifo incredibile per cui ti carichi a mille, la sfilata sembra durare 5 minuti invece di un’ ora e poi arrivi fuori sudato marcio, come se lo avessi fatto in apnea. Torni sotto le tribune dove ci sono i tuoi tifosi a prendere i cori e gli applausi. I risultati vengono resi noti il giorno dopo quindi c’è tutta l’attesa e l’emozione di sentire mano a mano i nomi delle altre scuole fino al tuo in cima alla classifica. Da lì in poi cominciano giorni e giorni di celebrazioni e feste per tutto il quartiere e tu vai in giro con la maglia di chi ha sfilato con la gente per strada che ti fa i complimenti e ti acclama…e poi si pensa già a difendere il titolo l’anno dopo

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