Wednesday, 31 March 2010

Cani e Grande Fratello

- Non so se in Italia è arrivata questa notizia di capitale importanza, ma ieri Diego Armando Maradona è stato morso al volto da uno dei suoi cani ed è stato ricoverato per un intervento di plastica facciale in quanto il morso sembra abbastanza grave. Questa la notizia: come immagino saprete tra argentini e brasiliani esiste una rivalità enorme che ha, ovviamente, nel calcio e nella diatriba se il più grande giocatore di tutti i tempi sia stato Maradona o Pelè il suo punto più alto. Ebbene ecco come due giornali brasiliani riportavano oggi la notizia dell'episodio: "Hoje" titolava: "Maradona morso. Il cane sta bene", mentre "Dez Minutos" riporta: "Ben fatto! Una cagna morde Maradona." Quando si dice politically correct...





- Ieri sera (finalmente!!!!) è finito il Grande Fratello, con l'ultima attesissima puntata: qui va in onda tutte le sere (!!!!) dopo la novela delle 20 e quindi la programmazione di cose più interessanti (ci vuole poco) è spostata tardi. Ebbene ieri sera è stato battuto il record mondiale (parole di giornali e tv oggi) di voti in una trasmissione del genere: sono stati 151 milioni di voti e contando che il Brasile ha circa 192 milioni di abitanti e si poteva votare una volta sola i conti sono presto fatti: praticamente hanno votato tutti. Per la cronaca ha vinto Marcelo "Dourado", un ex lottatore di vale-tudo (il nome dice tutto di questo pseudo sport molto popolare qui), con una svastica tatuata sulla schiena e la scritta "sem fè" (senza fede) sul braccio, omofobico (c'erano due gay tra i concorrenti), machista e che non riesce a parlare senza parolacce...insomma avrebbe trionfato anche in Italia..

Monday, 29 March 2010

il miglior commento dopo le elezioni.....

Alpha Blondy: "La guerre Civile"


Dans un pays avec plusieurs Ethnies
Quand une seule Ethnie, monopolise le pouvoir
Pendant plusieurs decennies et impose sa suprématie!!!
Tôt ou tàrd, ce sera la Guerre Civile!

Le pouvoir absolu corrompt absolument
Le Président élu ne peut·être élu indéfiniment
Un jour ou l'autre le peuple voudra un changement
Et alors ce sera la Guerre Civile

Président élu une fois...
élu deux fois...
élu trois fois...
élu quatre fois, ça devient de la dictature

S'imposer démocratiquement,
ôte-toi de là que je m'y mette...
Ma tribu n'est pas ta marionnette, et c'est parti,
oui parti pour la guerre civile...

Bombe tribale, bombe coloniale
Comment allons-nous faire pour la désamorcer...
Bombe tribale, bombe coloniale
Comment allons-nous faire pour la désamorcer?

La démocratie Banania
Finira par la guerre civile...
La démocratie Banania...
Finira par la guerre civilé...

Bombe tribale, bombe coloniale
Comment allons-nous faire pour la désamorcer
Bombe tribale, bombe coloniale
Comment allons-nous faire pour la désamorcer

La démocratie Banania
Finira par la guerre civile
La démocratie bananière
Finira par la guerre civile

Les démocraties bananières
Pour les Républiques Bananières
La démocratie Bananière
Pour les Républiques Bananières

La démocratie Bananière
Pour les Républiques Bananières

Bombe tribale, bombe coloniale
Comment allons-nous faire pour la désamorcer?
Bombe tribale, bombe coloniale
Comment allons-nous faire pour la désamorcer?

La démocratie Banania
Finira par la guerre civile
La démocratie bananière
Finira par la guerre civile




Sunday, 28 March 2010

Come nei film..

Venerdì la via dove abito sembrava realmente un set di un film di quelli "spara spara ammazza ammazza corri corri" Come vi ho già raccontato i miei vicini di fronte sono i trafficanti che controllano questo pezzo di Sao Josè: sabato mattina verso le 8.30 poiveva parecchio e guardando dalla finestra ho visto una macchina arrivare davanti casa loro e un bel po' di gente scaricare sacchi neri tipo immondizia pieni di pacchi di "pasta basica" come la chiamano qui, cioè la cocaina che deve ancora essere lavorata e tagliata, cosa fatta nei due laboratori clandestini che ci sono qui nella via (per la cronaca la tagliano con cemento, talco, farina e ogni altra porcheria per aumentare il peso e diminuire la quantità di coca in ogni dose che vendono). Insomma è arrivato un bel carico e già immaginavo che questo weekend ci sarebbe stata festa e musica e birra a fiumi fino a notte, come sempre succede quando gli entra denaro in grande quantità. Invece a mezzogiorno passa prima una macchina grigia molto lentamente con due uomini che parlottano e si fanno segni di intesa e poi all'improvviso piombano nella via 8-9 macchine della FERA (il dipartimento della polizia che combatte il traffico, l'acronimo vuol dire anche "animale feroce, fiera" in portoghese) che la chiudono dai due lati, poi un sacco di poliziotti incappucciati fa irruzione nella casa dei miei vicini e in nell'altra un po' distante dove abita l'altro "capo", tra le urla delle donne e gente che scappa sui tetti, salta dalle finestre o viene presa e buttata a terra o contro il muro. Insomma un'operazione in grande stile che ha meritato la prima pagina del giornale, come potete vedere nella foto. Hanno preso sei persone, "J" (il capo se vi ricordate dell'altro articolo in cui ne parlavo), i suoi due bracci destri "Nilson" e "Nei", due ragazze di cui una, Larissa, una mia cara amica, e il marito della sorella di "J" che era in casa per caso. In più hanno sequestrato 30 chili di pasta basica, 2 o 3 pistole, un sacco di soldi (visto come li guardavano i poliziotti non credo proprio siano arrivati tutti alla centrale) e tutto il materiale dei laboratori: bilance,acidi,strumenti di precisione ecc. Ovviamente la polizia sa bene che non sono loro la cupola di tutto e infatti cercavano di farsi dire il nome del boss (il già citato Zè Roberto) continuando a sbattergli la testa contro il muro, sia a "J" che a "Nei", ma ovviamente nessuno dei due ha parlato, sapendo che questo vorrebbe dire la condanna a morte. E' altrettanto ovvio che l'arrivo della polizia proprio lo stesso giorno dell'arrivo della merce non è casuale, quindi la domanda che tutti si fanno qui è: chi ha fatto la spia? Questo da tre giorni è l'unico argomento che si sente nella via e stamattina anche al mercato, dove tutti gli abitanti della "Rua 7A" - la mia via - sono diventati celebrità e non si stancano di raccontare la storia. Le teorie che vanno per la maggiore sono 3:
1) Sono stati trafficanti della "Portelinha", altra zona di Sao Josè, in questo momento i rivali maggiori
2) E' stato "Nei", a cui la polizia ha promesso di prendere in mano lui il giro se denunciava gli altri
3) E' saltato qualche accordo tra loro e la polizia, tipo mazzette non pagate, droga non passata ai poliziotti o cose del genere (che è la teoria per cui propendo io).

Quello che è certo è che per un po' non li rivedremo più e la via sarà un po' meno animata. La preoccupazione maggiore però, adesso, è come sempre l'arrivo di un periodo di anarchia: chi prenderà il loro posto? Loro lo cederanno senza combattere? Sicuramente non ci aspettano giorni tranquilli

Wednesday, 24 March 2010

Oggi 30 anni fa....


mentre celebra messa e nell'omelia ancora chiede alla giunta militare di cessare i massacri di contadini, sindacalisti, attivisti religiosi, tutti considerati comunisti col beneplacito degli USA del Premio Nobel per la Pace Jimmy Carter e del Vaticano che vedeva pericolosi teologi della liberazione ovunque in America Latina, un sicario spara un preciso colpo alla giugulare di Oscar Romero, vescovo di San Salvador, capitale di El Salvador.

Romero non era un comunista, nè tantomeno un teologo della liberazione, tanto è vero che era stato nominato vescovo di San Salvador per il suo provato conservatorismo, in tempi in cui il Vaticano combatteva una battaglia a colpi di documenti ufficiali, rimozioni o sospensioni contro la Teologia della Liberazione, accusata da Giovanni Paolo II e dal cardinale del S. Uffizio Joseph Ratzinger di essere "un pervertimento della religione cristiana". I bellissimi diari di Romero che consiglio a tutti (cattolici e non ) di leggere sono illuminanti nel descrivere il percorso di trasformazione di un uomo giunto in quel paese con idee molto rigide e capace di trasformarle e rivederle quando si è trovato di fronte a una realtà ben diversa da quella descrittagli a Roma: un paese oppresso da una dittatura militare in cui ogni tipo di dissenso era represso con la morte e le carcerazioni, cosa purtroppo molto comune in tutta l'America Latina negli anni '70. Romero rifiuta ogni tipo di contato coi militari, abituati ad avere l' alto clero dalla loro parte, rifiuta di abitare nel palazzo vescovile, ma vive in una stanza della sacrestia di una piccola chiesa all'interno dell'ospedale per malati terminali, e sempre di più si avvicina alla realtà dei movimenti sindacali e cattolici che si oppongono alla dittatura, prendendo posizioni forti e "scandalose": famoso è l'episodio in cui in un' omelia con tutti i generali e le famiglie schierate in prima fila dice: "Io vi chiedo, io vi imploro, io vi ordino: fate cessare le violenze in Salvador!" con alcuni generali che lasciano la chiesa scandalizzati. Romero, dimostrando ancora di non essere un prete "fuori" dalla Chiesa, raccolse un dossier che provava gli interventi di squadroni governativi contro i contadini senza terra e i preti di base e andò ersonalmente a Roma per consegnarlo al Papa: l'incontro terminò brevemente con Woytyla che gettò a terra il dossier senza nemmeno aprirlo, intimando a Romero "di cercare di andare più d'accordo col governo" e Romero stesso che uscì dalla sala piangendo. Woytyla non andò al funerale di Romero e quando visitò El Salvador e la tomba del Vescovo non mancò di stringere la mano al generale D'Aubuisson, capo della giunta militare e in pratica la mano che armò l'assassino.
Subito dopo la sua morte il popolo salvadoregno ha cominciato a considerarlo un santo, ma il Vaticano lo ha fatto "solo" beato, considerando "inopportuna" la causa di santità (cosa che invece è stata considerata molto opportuna per Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei e Alojzije Stepinac, il cardinale complice dei più atroci misfatti nazi-fascisti in Croazia durante il regime di Ante Pavelic dal 1941 al 1945).

Vorrei ricordare Romero infine con la bellissima poesia scritta in occasione della sua morte da Padre Turoldo:




"In memoria del vescovo Romero"

In nome di Dio vi prego, vi scongiuro,
vi ordino: non uccidete!
Soldati, gettate le armi...
Chi ti ricorda ancora,
fratello Romero?
Ucciso infinite volte
dal loro piombo e dal nostro silenzio.
Ucciso per tutti gli uccisi;
neppure uomo,
sacerdozio che tutte le vittime
riassumi e consacri.
Ucciso perché fatto popolo:
ucciso perché facevi
cascare le braccia
ai poveri armati,
più poveri degli stessi uccisi:
per questo ancora e sempre ucciso.
Romero, tu sarai sempre ucciso,
e mai ci sarà un Etiope
che supplichi qualcuno
ad avere pietà.
Non ci sarà un potente, mai,
che abbia pietà
di queste turbe, Signore?
nessuno che non venga ucciso?
Sarà sempre così, Signore?»

Sunday, 21 March 2010

La mia settimana

Cose che sono successe qui in questa settimana

Nomi

Come tutti sapete i brasiliani sono famosi per avere un apelido che viene usato normalmente al posto del nome, tipo il giocatore del Milan Pato che si chiama così dal nome della città dove è nato, Zico si chiama così da un personaggio dei fumetti ecc. Però la fantasia dei genitori brasiliani è sconfinata anche nel mettere i nomi di battesimo, in questo aiutati anche, credo, dalla scarsa cultura di chi registra all'anagrafe. Così per esempio esistono qui un sacco di Endrio, Endriu o Andriu che non è altro che la pronuncia un po' approssimata del nome Andrew. Esoiste un giocatore che si chiama Paulinho McLaren (padre evidentemente appassionato di Formula 1), un altro Allen Dellon (madre appassionata di cinema francese), un altro ancora Marcelo Pittbull (genitori cinofili evidentemente). Ma il più bello è un giocatore del Sul America (una squadra qui di Manaus) che si chiama He-Man, come il personaggio di quel vecchio cartone animato...Questi NON sono soprannomi attenzione, ma proprio i nomi di battesimo.
Beh su questa onda questa settimana in un negozio sono stato servito da un commesso che si chiamava Johnlennon Souza. Un po' mi sono commosso...

Signori si nasce
Un famosissimo cuoco brasiliano e sua moglie, entrambi 70enni, sono stati rapinati questa settimana a Rio da una coppia di ragazzi. Uno dei due rapinatori lo ha riconosciuto perchè il padre da giovane lavorava in uno dei suoi ritoranti e lo ha riempito di complimenti, nel frattempo la moglie diceva all'altro: "Giovane, questi gioielli non sono bigiotteria, non li devi vendere. Dalli alla tua fidanzata e dille che combinano con un vestito beige. Ha capito, beige? Ripeti..."

Erisipela
Mi è venuta l'Erisipela, un'infezione del sangue causata da Streptococchi abbastanza fastidiosa perchè dà febbre e le gambe gonfie e tutte rosse tipo scottatura. Si cura con dosi massicce di antibiotici. Ma questa settimana sono stato ad un seminario di due giorni sull'economia solidale e il caso della mia gamba è stato al centro di diverse discussioni tra signore che mi hanno proposto ogni tipo di rimedio, tra i quali meritano di essere ricordati: una mistura di carbone e succo di un frutto; una specie di patata schiacciata mista a cachaça; un rospo da passare sulle scottature. Non ho ancora provato nessuno di questi, continuo a confidare nella medicina chimica...

Rio
La coppia di attaccanti del Flamengo (che per la cronaca ha vinto domenica scorsa il superclassico col Vasco 1-0 goal di Adriano) è formata da Adriano (ex Inter, detto "L'imperatore") e Vagner Love (ex CSKA Mosca,detto "O artilheiro do amor", il goleador dell'amore): a causa dei loro soprannomi sono detti: "O imperio do amor".
Beh, questa settimana entrambi sono stati al centro della cronaca: Vagner Love perchè è salito in cima a una delle favelas di Rio per partecipare a una festa organizzata dai trafficanti, Adriano perchè si è scoperto che regalava moto e macchine a amici trafficanti intestandole tutte alla madre settantenne di uno di questi, che non ha nemmeno la patente.

Copa 2014
I prossimi mondiali di calcio saranno in Brasile e Manaus sarà una delle città sedi di partite. Questa settimana è stata posata la prima pietra del nuovo stadio da 80.000 posti, la cosa curiosa è che questo nuovo stadio sorgerà al posto del vecchio che verrà demolito.....non si sa quando! Ma siccome siamo nell'anno delle elezioni la cosa più importante era posare la prima pietra. Il progetto delle metropolitana invece è stato cassato perchè troppo costoso in una città come Manaus dove appena scavi esce acqua. Si è deciso invece per un avveniristico treno monorotaia, ma il primo bando di gara è andato deserto. Pare perchè che nessuno abbia la minima idea di come si costruisca

Sunday, 14 March 2010

Profeti e clown

Continuo il mio viaggio alla scoperta del mondo delle sette evangeliche, cercando di capire come diavolo possano avere il successo strepitoso che hanno qui in Brasile.
Dopo aver provato negli anni scorsi la Terapia do Amor (secondo i promotori il modo sicuro per trovare un\una fidanzato\a, in pratica la solita sessione di preghiere e canti condotta da un pastore, con la differenza che passavi tutto il tempo mano nella mano con la tua vicina, guardandosi negli occhi e ripetendo frasi estremamente romantiche quali: “Gesù ti ama”….non ha funzionato con me…) e l’Arruolamento nell’Esercito di Dio (questo veramente ridicolo: un pastore vestito con maglietta e pantaloni mimetici ti parlava con tono tipo il sergente di Full Metal Jacket e ti ordinava ti metterti in colonna, cantare e marciare cantando, ovviamente canzoni evangeliche, ma proprio tipo marines americani. La più gettonata era una marcetta che eseguivi correndo intorno alla chiesa il cui ritornello diceva: “Sono più che un vincitore”. Quasi tutti avevano la maglietta militare – che ho cercato inutilmente di farmi dare – con scritto “Esercito di Dio” e “Gesù vince sempre”, un gadget assolutamente fantastico), venerdì sono stato, con la mia amica Kris che avevo trascinato anche alle due precedenti esperienze, al’ultima moda in fatto di cazzate evangeliche: il profeta.

In pratica ci sono persone che dicono di essere i nuovi profeti e di parlare per bocca di Dio, profetizzando sulla vita di ognuno degli intervenuti. Io mi ero preparato una domanda fondamentale per testare la preveggenza di quest’uomo: il Novara sarebbe stato promosso in Serie B? Ma in realtà non è possibile fare domande, è lui (o meglio Dio) che parla e ti dice cose che ti riguardano.Insomma arriviamo in questa assemblea (assemblea è il nome evangelico per chiesa) dove c'è già un buon numero di persone, che come al solito ti accolgono molto gentilmente in quanto nuovo membro della comunità (e quindi possibili nuove decime che entrano), aspettiamo pazientemente tra le solite canzoni, citazioni a caso della Bibbia, discorsi di mezz’ora del pastore sempre con la straordinaria capacità che hanno loro di non dire assolutamente nulla, solita sfilza di gente che piange, si butta per terra e urla “Alleluja”, “Evviva Gesù” ecc, insomma la solita seratina evangelica. Alla fine arriva 'sto profeta che devo dire sa stare molto nel personaggio: modo di fare distaccato, ieratico, movimenti lenti, insomma un’ottima coreografia.
Il pastore lo presenta, tutti cantano e piangono e poi questo sceglie alcune persone tra i presenti e li dispone in cerchio davanti al corrispondente dell’altare. Per grande colpo di culo (o forse il Signore mi ha scelto) sono tra i prescelti e se non fossimo stati tra gli evangelici, che non possono avere sentimenti malvagi, sarei sicuro che qualcuno stesse morendo di invidia.
Quindi mi dispongo anche io in cerchio con gli altri, questo si mette al centro e guardando in faccia chi gli sta intorno comincia a profetizzare: ora, io capisco che loro si sentano una comunità e nessuno ha segreti per l’altro, ma le prime profezie sono state: “la persona con cui stai non ti ama davvero, anzi ti tradisce e grandi sofferenze ti aspettano”, “Hai un tumore, morirai presto”, “Stai in guardia sul lavoro dai tuoi colleghi, stanno preparando un piano contro di te”, e poi un fortunato “Stai per ricevere una grossa somma di denaro e avrai prosperità” (questo è un must degli evangelici): tutto ciò proclamato davanti a tutti. Ma la cosa più surreale è che il resto dell’assemblea accoglieva ogni profezia, che fosse “hai un tumore,morirai” come “avrai tanti soldi”, con canti, grida di gioia e lodi a Dio!
Quando è arrivato il mio turno, mi ha detto che sapeva che non ero evangelico (intuizione forse derivata dal mio sorrisino sarcastico o dalle espressioni di disapprovazione malcelate), ma che non importava perché se ero lì era perché ero alla ricerca di Dio, dopodiché non è che mi abbia detto delle cose bellissime, anzi, ma con tutti che cantavano e si complimentavano con te (e il tesoriere ti chiedeva una umile offerta per le necessità del pastore) non c’era tempo di essere triste…..

Sempre parlando di evangelici, in settimana ho avuto un acceso litigio con un clown evangelico sull’autobus: questo sale tutti i santi giorni e canta e predica per tutto il tempo, per cui un giorno ero veramente stufo di sentire le solite vuote litanie, per cui gli ho detto che in quanto evangelico doveva rispettare il fatto che magari gli altri non lo fossero e non ci interessava sentire le sue lodi a Dio e Gesù e in quanto clown doveva farci ridere, non annoiare. Ma come sempre è impossibile discutere con loro: mi ha citato alcuni versi a caso della Bibbia (tralaltro nemmeno pertinenti), mi ha detto che quello è il modo con cui il Signore gli ha detto di predicare la parola e che prima (anzi come dicono loro: “quando ero nel mondo”) lui beveva e andava a ballare (è curioso come tutti gli evangelici prima fossero dei mezzi delinquenti) ma che adesso il Signore gli ha detto di essere clown. Poi per fortuna è arrivata la mia fermata…


Friday, 5 March 2010

Il traffico di droga e il nuovo programma di sicurezza del Governo brasiliano

La settimana scorsa la polizia federale ha sequestrato 500 kg di coca a Tabatinga, città dell’Amazonas a circa 1.300 km da Manaus, proprio sulla frontiera con la Colombia.
E’ una delle tante “Tijuana” del Brasile, quelle città di frontiera dove, per così dire, “vale tutto” e si può comprare di contrabbando qualsiasi cosa, in più essendo sperduta in mezzo alla foresta la presenza dello stato è ancora più vaga.
La notizia del sequestro è appunto una notizia perché significa che il nuovo programma di sicurezza del governo dà qualche risultato concreto anche in questa parte sperduta del Brasile (la polizia federale dipende dal governo di Brasilia, mentre la polizia militare, violenta, corrotta e inefficiente, dipende dai governatori dei vari stati).
E’ interessante vedere quali saranno i risultati a Rio e Sao Paulo, per ora gli inizi sono incoraggianti. Lì il programma di sicurezza prevede un nuovo concetto di “prossimità alla comunità”: fino ad ora nelle favelas non esisteva una presenza fissa della polizia, ma l’azione classica era entrare ogni tanto nella favela con grande spiegamento di truppe, ingaggiare una battaglia di qualche ora con i trafficanti che la controllano (in cui solitamente ci andavano di mezzo abitanti che erano per caso in strada) e poi andarsene. Ora invece si stanno costruendo posti di polizia proprio nel centro delle favelas più pericolose ("il centro" per le favelas di Rio significa la sommità delle colline), ma non solo: la polizia finanzia e partecipa alla costruzione di spazi pubblici – campi di calcio,centri culturali, biblioteche, cyber caffè – e in generale rimane in strada in mezzo agli abitanti, per far sentire la propria presenza.
I primi risultati a Rio, dove la situazione è talmente grave nelle favelas in quanto a violenza da rendere la città un’ottima cartina al tornasole per vedere se l’esperimento funziona, sono incoraggianti, speriamo possano davvero cambiare le cose, soprattutto per le migliaia di cittadini costretti a vivere come se fossero in guerra.
>>nella foto: la favela di Complexo do Alemao, una delle peggiori di Rio.






A Manaus, una delle città più violente del Brasile, il traffico di droga e le bande non sono così organizzati né con tante armi come a Rio. Da molti anni lo spaccio di droga, vera fonte di ricchezza per i trafficanti, è controllato da due grossi capi: Zè Roberto e Copinho (quest’ultimo è un soprannome, come ben sapete tutti ne hanno uno in Brasile) che si dividono, devo dire abbastanza pacificamente, il territorio. Zè Roberto è un fanatico di calcio e dopo aver “sponsorizzato” per tanti anni il Sao Raimundo, che infatti ha vinto per 3 anni consecutivi il campionato amazonense e si è guadagnato lo stadio più moderno che esiste a Manaus, ora ha investito in una nuova squadra creata due anni fa, il Manaus\Compensão (da Compensa, nome di un quartiere della città) che quest’ anno ha spostato nel vicino municipio di Rio Preto da Eva perché il prefetto di lì gli dava soldi per mettere il nome della città sulle maglie. Copinho è meno appariscente ma investe anche lui soldi nel calcio e nel carnevale. Come detto i due hanno una specie di patto di non belligeranza, chi invece si fa la guerra sono i pesci medi e piccoli, gli spacciatori che controllano i vari quartieri o pezzi di quartiere. Dove abito io, Sao Josè 2, in questo momento la situazione è calma, chi controlla la favela è Jeovà, detto “J”, mio vicino di casa (come per altro i suoi due predecessori, la mia via ha sempre ospitato la crema!) molto amico di Alessandro, il ragazzo da cui vivo (devo ancora scoprire chi non è molto amico di Alessandro qui) a cui piace molto organizzare feste qui nella via, pagando birra e musica per tutti.
Vale la pena ricordare che nel corso dei miei anni trascorsi qui, di capi della favela ne sono già cambiati molti e nessuno di loro è andato in pensione…
Tanto per dire, gli ultimi due: al penultimo, che era molto cattivo ma poco abile a distribuire favori, gli hanno tagliato la testa e l’hanno spedita in una scatola alla madre; l’ultimo invece, O Bola (la palla, per via di una certa pinguedine) era il classico grosso e stupido (infatti mi sono sempre chiesto come fosse arrivato a comandare) lo hanno legato al letto e poi hanno bruciato tutta la casa. “J” è abbastanza scafato e furbo per mantenere bene il controllo del territorio a quanto vedo, e a giudicare dal via vai di gente che passa giorno e notte gli affari vanno bene. L’unica minaccia viene da un suo ex-luogotenente (succede sempre così) che sta cercando di mettersi in proprio controllando la Portelinha, un’area di Sao Josè. Sicuramente una parte della droga sequestrata a Tabatinga era destinata a “J” perché questa settimana il suo umore era pessimo e i clienti scarseggiavano. Questo ovviamente per i pesci medi come lui è un problema, perché i ritardi nei pagamenti si pagano con la vita in questo sistema.

Monday, 1 March 2010

I tempi cambiano..

In Brasile da sempre il mercato della musica cattolica sacra (gli evangelici sono un altro mondo e stracciano la Chiesa, ma di questo parlerò) è dominato da Padre Marcello Rossi,un sacerdote (di chiare origini italiane) palestrato e sempre abbronzato tipo Den Harrow che da anni spacca di brutto al botteghino e riempie gli stadi e i sambodromi (non sto scherzando), grazie soprattutto al bell'aspetto e alla geniale invenzione dell' Aerobica do Senhor, una serie di canzoni di chiesa, quindi di testo religioso, che si cantano e si ballano tipo aerobica, quindi ottime per dimagrire in modo cattolico. Le hit immortali sono: "O senhor tem muitos filhos" (Il Signore ha molti figli) che sanno cantare e ballare davvero tutti e che è una specie di "ci son due coccodrilli ed un orangotango" in versione cattolica, e la sempre apprezzata "Erguei as Maos" (alzai le mani)

Potete vedere qui un pezzetto di O senhor tem muitos filhos dal vivo in uno dei suoi concerti:


mentre qui si esibisce in Erguei as maos al fianco di Xuxa, una dei personaggi televisivi più famosi (se non la più famosa) del Brasile:


beh insomma il dominio assoluto di padre Marcello Rossi è ora minacciato da un nuovo e più giovane rivale....Robin Williams? Neo? Eminem? No!...è lui, è....REGINALDO MANZOTTI!!!! Il volto nuovo della musica cattolica brasiliana, anche lui giovane, belloccio e arrogante come il suo rivale\maestro. Ovviamente questi sono ultraconservatori, per cui contro aborto, divorzio, omosessualità ecc ecc, poi però cantano canzoni il cui testo più impegnato corrisponde a: "Nella vecchia fattoria" e i loro siti (qui quello del Manzotti) non mancano di ricordare di donare soldi per....loro stessi! Ovviamente tutto grasso che cola per i pastori evangelici che non perdono occasione per attaccarli e usarli ad esempio di come il cattolicesimo sia la religione degli idoli (sul denaro lasciamo stare, che gli evangelici potrebbero insegnare a Zio Paperone).
Nel 2007 in occasione della visita del Papa in Brasile, fu proibito, con grande offesa, a Padre Marcello Rossi di esibirsi davanti al Papa, ma nella vita di tutti i giorni la Chiesa non si pronuncia su questi pagliacci. E pensare che quest'anno il tema della campagna di fraternità (un evento molto sentito qui) sarà: "Non si possono servire due padroni, Dio e il denaro"

Qui potete vedere una pubblicità dei CD di Reginaldo Manzotti (che sembra un po' Emanuele filiberto, non trovate?)


ma soprattutto vi prego guardate la pubblicità del suo Remix!!!! Vi assicuro che vale la pena!!!

Risultati del carnevale

Torno a scrivere dopo una pausa dovuta al mio ritorno a Manaus e all’inizio delle attività sia a scuola sia nei progetti qui in città. Una nota veloce solo per dire che il carnevale di Manaus è stato vinto dalla scuola Vitoria Regia, con la mia scuola, la Grande Familia, solo 3°. Ovviamente se si parla con chiunque qui nel quartiere la Vitoria Regia ha vinto solo perché sapeva che i giurati erano membri dell’Accademia Amazzonica di Lettere e ha scelto come tema un omaggio all’accademia. I più non hanno fatto vincere la Grande Familia perché sarebbe stato il terzo titolo di seguito e questo non va bene per mantenere la competizione interessante. A Rio invece ha vinto Unidos de Tijuca, che non vinceva il carnevale dal 1935, quindi immaginate la festa. Dopo 3 secondi posti consecutivi tutti sono concordi che ha meritato, ma la disputa è stata serratissima e ha vinto per mezzo punto con Beija Flor. Il tema presentato era il mistero e per quello che ho visto in TV è stato davvero originale.